"C'è la necessità di costruire un altro modello sociale in Italia ed Europa- così Landini ha iniziato il suo intervento- Renzi non dice niente sul superamento del pareggio di bilancio, sul cambiare il ruolo della banca europea, sul grande tema di far ripartire investimenti per lo sviluppo. In Italia sono più le tasse che paghiamo che i servizi che riceviamo, paghiamo 100 miliardi di interessi all'anno per il debito pubblico, soldi che vanno a finire alla banca centrale europea e a banche tedesche. Negli Usa hanno allungato il debito, perché non si fa anche in Europa? Perché non si apre una battaglia per impedire il pagamento degli interessi che andrebbero invece usati per gli investimenti?" La ricetta del segretario è proprio quella di fare ripartire investimenti pubblici e privati: "Il lavoro si difende e si crea non abolendo l'articolo 18, abbassando le tasse indiscriminatamente alle imprese e tagliando i fondi alle regioni ed enti locali: fare ripartire investimenti pubblici e privati è il tema di fondo per difendere e creare lavoro, e il lavoro non solo deve avere diritti, ma vogliamo poter decidere su come e cosa si produce. Questo Paese potrebbe essere il polo logistico del mediterraneo, ma non c'è un piano di trasporti, di mobilità sostenibile." Landini ha anche affrontato il livello locale: "Fincantieri deve prendere impegni veri sul settore cantieristico, a partire dalla gestione degli appalti, e Finmeccanica deve decidere quali sono le scelte strategiche."
Netto l'affondo sul governo: "Questo governo fa solo chiacchiere, c'è una distanza enorme tra il palazzo e la condizione reale delle persone. Renzi ha scelto una parte precisa del Paese, quella che fa riferimento a Confindustria. L'attacco allo Statuto dei Lavoratori è pericoloso, c'è la logica per cui pur di lavorare tu devi ringraziare e subire ogni condizione. La riduzione delle tasse alle imprese deve essere legata a dei parametri: meno tasse alle imprese che non licenziano, che applicano i contatti e tengono qui la produzione e che investono, non a tutte a prescindere; il 40% dell'Irap va alla sanità e quei soldi da dove si prendono?" Landini ha concluso all'attacco: "Non è che ci svegliamo la mattina con la volontà di scioperare e occupare le fabbriche, ma non dobbiamo escludere niente; la manifestazione di sabato a Roma è l'inizio, un passaggio importante di un percorso che arriverà allo sciopero generale."