La giornata di approfondimento è stata introdotta dal presidente della Camera Laura Boldrini che ha ribadito come questa giornata nasca dall'esigenza di discutere a livello interistituzionale delle questioni di particolare interesse per l'Anci e per i Comuni: ambiente, finanza locale, immigrazione, legalità, politiche di genere, ordinamento e welfare.
"Dagli autorevoli interventi - hanno dichiarato Ruggia e Montebello - è emerso con forza che i Sindaci si trovano in prima linea e che ormai al Comune ci si rivolga per un'infinità di questioni quali il problemi della casa, del lavoro, anche se su alcuni argomenti non esistono deleghe specifiche. Questo probabilmente perché i Comuni hanno contribuito in modo determinante a mantenere la coesione sociale e contribuiscono, inoltre, a mantenere un minimo di fiducia da parte dei cittadini nei confronti delle Istituzioni. Ma se i Comuni sono in prima linea dovrebbero essere rafforzati nelle loro possibilità di azione e invece sono ben 16 miliardi gli euro tagliati ai Comuni negli ultimi anni. Nonostante i comuni svolgano un ruolo così delicato pesano sul debito pubblico solo per il 3 %. Il gettito Imu è passato da 9 a 24 miliardi di euro e, ovviamente, i cittadini percepiscono questi aumenti come se fossero deliberati dai Comuni mentre in pochi sanno che un terzo di questi introiti va allo Stato, proprio ora che bisognerebbe rafforzare appunto i servizi alla persona e i servizi sociali. Ringraziamo la presidente Boldrini per il prestigioso invito a sedere nell'aula di Montecitiorio e per la concretezza dei lavori che si sono svolti, conclusi dal presidente di ANCI Piero Fassino che ha ricordato come gli stessi Municipi abbiano contribuito al risanamento del Paese con uno sforzo enorme che viceversa non è stato imposto né allo Stato né alle sue amministrazioni. Fassino, inoltre, ha osservato che ci sono le condizioni per aprire una nuova stagione, capace di andare oltre le audizioni formali, e ha proposto una conferenza interistituzionale, con cadenza mensile, con i presidenti di Camera e Senato, i ministri per gli Affari regionali e dei Rapporti con il Parlamento e i presidenti delle Regioni e dell'Anci. Così facendo, ha concluso, si darebbe una forma condivisa alle attività istituzionali e un'immagine di partecipazione a tutto il Paese".