"Mi rendo pienamente conto che quanto sto per dire possa suonare un tantino "sinistro", specialmente in momenti particolari come quello che stiamo tutti affrontando. La guerra di religione, tanto cara alla memoria dei Crociati, fa paura e riporta indietro di secoli.
Ma occorre fare un po' di chiarezza e dare informazioni corrette alla cittadinanza. Come ha fatto l'occidente nel periodo della massima espansione coloniale, in cui abbiamo letteralmente invaso territori e piantato croci, torturato ed ucciso in nome di un Dio cristiano, abbiamo il dovere di onestà mentale di riconoscere ai musulmani il sacrosanto diritto a riunirsi e celebrare le loro funzioni. L'importante è che non si baratti la "libertà" di culto, sancita anche dalla Costituzione, con una subdola sudditanza anticlericale, tanto cara a certa sinistra. I Circoli, ancorché islamici, vanno aperti seguendo una prassi prestabilita e necessitante di controlli, anche continui, da parte della Polizia Municipale. In più, se si sospetta che dietro a quei Circoli possano nascondersi cellule estremiste o centri di reclutamento, il controllo deve passare a Polizia e Carabinieri che, una volta accertata tale deviazione dovranno provvedere alla loro chiusura. Per le Moschee il discorso è diverso, nel senso che occorrono una maggiore quantità di documentazione e di controllo da parte di chi di dovere. Se esistono i Circoli di sudamericani, covi, spesso, di persone equivoche e di possibili delinquenti, se esistono i Circoli anarchici vicini ai Black Block, non capiamo perché non debbano esistere anche quelli musulmani, o ebrei, o taoisti, o buddisti. L'importante è che, chiunque viva in Italia, viva e si comporti secondo il dettato del costume italiano, ne impari la lingua, le leggi e non costringa a steccati ideologici o religiosi. Solo così sarà accettato per quello che è: una persona culturalmente diversa ma che vive del nostro tempo". (Riccardo Pratesi, Forza Italia)