Accompagnato da una lettera nella quale il sindaco Maurizio Moggia spiega perché un anno fa sia stato fatto uscire dal "cassetto dei sogni" e avviato verso la trasformazione in realtà, il progetto del nuovo "campus" di via Martiri della Libertà (il complesso che dovrebbe accorpare tutti gli istituti scolastici presenti sul territorio della cittadina rivierasca e i servizi ad essi connessi) ha lasciato gli uffici comunali e intrapreso la strada che porta al Consiglio dei ministri. Agli inizia di marzo, infatti, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, aveva inviato una lettera a tutti i sindaci. "Vi chiedo di scegliere all'interno del vostro Comune un edificio scolastico. Di inviarci entro il 15 marzo una nota molto sintetica sullo stato dell'arte – è scritto nella missiva, che mira subito all'operatività - Non vi chiediamo progetti esecutivi o dettagliati: ci occorrono, per il momento, l'indicazione della scuola, il valore dell'intervento, le modalità di finanziamento che avete previsto, la tempistica di realizzazione. Semplice e operativo come sanno essere i Sindaci". E visto che Levanto un progetto di fattibilità (redatto in collaborazione con la Regione Liguria) l'ha già pronto e che le analisi dei tecnici ne hanno sancito la sostenibilità economica, il primo cittadino ha riunito lo staff che lavora all'iniziativa, ha stilato una nota illustrativa di due pagine e l'ha subito trasmessa al Governo. L'investimento previsto per il nuovo "campus" è di 7,8 milioni di euro. La tempistica di realizzazione è fissata in quattro anni. La sostenibilità economico-finanziaria è fornita dal modello di "Partenariato pubblico privato": l'opera, cioè, verrà costruita mettendo in vendita i due immobili che ospitano le scuole elementari e materne in corso Roma, nei quali sarà possibile realizzare unità residenziali per complessivi quattromila metri quadrati di superficie, oltre ad altri interventi secondari. L'operazione consentirà di riorganizzare logisticamente l'intero comparto scolastico in un unico polo di moderna concezione, eliminando così le carenze infrastrutturali connesse all'utilizzo dei vecchi edifici; di avviare scambi culturali tra studenti attraverso l'utilizzo estivo del nuovo complesso e di consolidare il ruolo di centro di servizi svolto da Levanto in ambito comprensoriale.