Con il famigerato articolo 4 del DL 138 cadono tutte le norme successive che hanno ulteriormente accelerato la spinta alle privatizzazioni ordite dal Governo Monti e dai suoi ministri come Grilli, che ora devono rimangiarsi i truci propositi, annunciati appena quattro giorni or sono, di svendere i servizi ai privati per 20 miliardi l'anno.
Il principio era chiaro ed evidente e la Corte Costituzionale l'ha giustamente ribadito. Ciò che è evidente a livello nazionale lo sarà anche a livello locale, perchè con questa sentenza decade l'obbligo di privatizzazione del "gioiello" di famiglia di Acam in quanto a redditività aziendale, la gestione rifiuti. Rifondazione Comunista della Spezia ribadisce la necessità di un piano industriale che abbia scelte politiche chiare e futuribili, dettate da visioni politiche non dalle esigenze delle banche, coautrici del disastro finanziario dell'azienda.
Rifondazione ribadisce ancora il concetto già espresso più e più volte e in tempi non sospetti: si proceda a valorizzare il lavoro di Acam, dalla tutela dei sui dipendenti e a una migliore organizzazione del lavoro secondo pochi ma chiari principi politici: innovazione ed energie rinnovabili, monitoraggio e salvaguardia del territorio, Rifiuti Zero ed acqua pubblica.