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Agenzia regionale trasporti ancora a rischio In evidenza

Si complica l'iter per la costituzione dell'Agenzia regionale dei trasporti, la soluzione prospettata agli enti locali dalla Regione per uscire dalle difficoltà nate negli ultimi anni dai tagli ai trasferimenti dallo Stato.

A pochi giorni dal termine stabilito dalla legge regionale approvata a ottobre, alcuni tra comuni capoluogo e province, dopo aver già dato adesione, chiedono ora con una lettera formale maggiori garanzie sulle quote di partecipazione. La legge prevede che senza l'adesione dei quattro comuni capoluogo e delle quattro province l'Agenzia non possa essere costituita, mentre l'adesione degli altri comuni è facoltativa. Martedì era giunta l'adesione della Provincia della Spezia, l'ultima che ancora mancava. Oggi la parziale marcia indietro. «Così rischia di saltare tutto - ha commentato il Presidente Burlando - i tempi tecnici erano già molto ristretti. Comprare 380 bus, fare il bando di gara, svolgere la gara, scegliere il vincitore in un anno era già quasi al limite dell'impossibilità. Se invece di correre tutti insieme qualcuno comincia a frenare non andremo da nessuna parte. È molto grave che questo avvenga dopo una lettera formale di adesione che non ha valore giuridico ma almeno politico sì. Se non basta neanche una lettera formale di un Sindaco o di un Presidente di Provincia...». La costituzione dell'Agenzia dovrebbe avvenire entro la fine di marzo, poi entro metà aprile dovrebbe arrivare il nulla osta definitivo del Ministero. Il termine previsto per l'adesione degli enti è il 9 febbraio. Rimangono pochi giorni per dirimere questa controversia inaspettata. «Il Consiglio - continua Burlando - ha stabilito che questa agenzia ha un senso se aderiscono i comuni capoluogo e le province, altrimenti non si può chiamare regionale. La legge è stata approvata il 31 ottobre con il parere positivo del Cal, il Consiglio delle autonomie locali: era quello il momento per chiedere modifiche. Ma se le garanzie che si chiedono ora sono relative alle quote azionarie sono già previste: la quota alta di partecipazione di Filse (attorno al 40%) è stata pensata per ridimensionare la sproporzione tra Amt e le altre. Le tratte? Non capisco: verrebbero assegnate con le gare formulate dall'Agenzia. Se un ente rifiuta di partecipare all'Agenzia non può concorrere neanche a definire le tratte. Se si fa un'agenzia unica non è un'agenzia della Regione: ci si mette insieme e si assume collegialmente una responsabilità per le gare e per tutto il resto. L'impressione è che alcuni enti del territorio non abbiano voglia di gestire unitariamente i grandi processi: il trasporto pubblico, l'acqua, i depuratori, il ciclo dei rifiuti... Penso che sbaglino, penso che sia una posizione molto miope. Siamo già piccoli, se non siamo neanche uniti non andiamo da nessuna parte».

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