Con questo clichè continuano vessazioni su salari, stipendi e pensioni, continua la vampirizzazione di ciò che è comune. Quando i governi erano tinti di verde leghista si tuonava contro il federalismo demaniale, oggi che il governo è retto dall'asse Pd-Pdl, assistiamo a teatrini ignobili, come ministri che tuonano contro i loro stessi partiti per quella vergogna che è la svendita delle spiagge. Le parole del ministro Orlando sono risibili. Invece di fare le bianche vergini, il ministro dovrebbe chiarirsi con il suo conterraneo e collega di partito, senatore Caleo, che insieme ad altri senatori del Pd ha presenta l'emendamento per la vendita ai privati delle spiagge. Alla farsa delle parole di Orlando fa eco la commedia delle dichiarazioni di Barli, secondo il quale "va tutelato il diritto dei cittadini alla balneazione". Ecco che un esponente del Pd parli di diritti in un contesto in cui sono negati i diritti fondamentali, costituzionalmente parlando, desta davvero meraviglia. Il voto utile ha partorito tutto ciò, ad imperitura memoria, è bene non dimenticare che il Pd campeggiava una coalizione che aveva la sfrontatezza di chiamarsi "Italia Bene Comune".