Lunedì 28 ottobre il personale imbarcato dei rimorchiatori sciopera per 24 ore. Da oltre 3 mesi i lavoratori dei rimorchiatori stanno attuando il blocco degli straordinari per far sì che l'azienda Rimorchiatori Riuniti Spezzini ripristini i livelli occupazionali previsti dall'accordo vigente, in modo che sia possibile fruire normalmente di ferie, permessi e riposi.
La protesta si inserisce in quella più delicata per il rinnovo dell'accordo Aziendale, un confronto i cui temi principali riguardano la riduzione del numero di addetti e la estensione dell'orario di lavoro con conseguenti maggiori carichi di lavoro. Fabio Quaretti, FILT CGIL, Mauro Scogniamillo, FIT CISL e Giuseppe Nocerino UIL TRASPORTI: "Da parte nostra abbiamo affrontato la trattativa con la piena coscienza di quanto ci succede intorno e di quanto sia importante per un porto avere un servizio di rimorchio flessibile, efficiente ed economico, ma l'Azienda ha buon gioco a mostrarsi indifferente ad ogni nostra richiesta. Oltre ai lavoratori, che ne sopportano le conseguenze negative in busta paga, a fare le spese di questo stato di cose è l'intera comunità portuale, sulla quale pesa, in termini organizzativi, la protesta. L'azienda produce in totale autonomia, senza informare né i lavoratori interessati, né le rappresentanze sindacali, un nuovo turno di lavoro, che peraltro sembra essere fuori dalle normative attuali, ed addirittura lo presenta in grande stile a tutto il mondo marittimo portuale interessato."
Continuano i sindacalisti: "Abbiamo salutato positivamente il tentativo promosso dalla Capitaneria di porto per facilitare la ripresa delle trattative convocando le parti il 23 ottobre, alla presenza del segretario dell'Autorità Portuale. Purtroppo, il confronto non ha sortito alcun effetto e lo sciopero del 28 non è stato scongiurato. Il fallimento di questo tentativo è da ascrivere totalmente all'Atteggiamento dell'azienda la quale, non solo non intende ripristinare le corrette relazioni sindacali, ma sfrontatamente ammette di violare il contratto alla presenza delle Autorità, annunciando anche l'intenzione di darne disdetta, creando volutamente le condizioni materiali per un ulteriore inasprimento del conflitto."
Concludono Quaretti, Scogniamillo e Nocerino: "Come se non bastasse, veniamo informati della convocazione di un tavolo di trattativa Nazionale sulla questione che vanifica, di fatto, gli sforzi della Capitaneria di Porto e delle organizzazioni sindacali e squalifica il tavolo appena costituito. Restiamo francamente esterrefatti di fronte ad una tale incapacità di gestire le relazioni industriali da parte di una Società che, mentre proclama la propria buona disposizione ad affrontare nel merito le questioni, nei fatti preclude ogni spazio di confronto, dando l'idea di avere in scarsa considerazione lavoratori, utenti ed istituzioni."