Non c’è due senza tre.
Dopo i tagli alle linee e le corse che saltano quotidianamente, dopo i bilanci fatti di utili in discesa e di costi in aumento, ecco che la crisi del tpl e di ATC viene colpita da un altro drammatico aspetto: la manutenzione dei mezzi.
Al punto da svelare come ulteriore fallimento del centrodestra anche l’acquisto dei nuovi autobus. Proprio l’elemento che, per anni, Peracchini e gli amministratori di ATC hanno tentato di ergere a vanto e di dare ripetutamente in pasto all’opinione pubblica, allo scopo di nascondere quell’incapacità di gestione che contribuiva a peggiorare il servizio e le condizioni dei lavoratori.
Oggi, difatti, apprendiamo dalle dichiarazioni dei sindacati che molti degli autobus recentemente comprati con i soldi del Ministero, invece che circolare nelle strade, rimangono a prendere la polvere nei depositi. O perché non si sono valutati alcuni aspetti fisici, come l’impossibilità per alcuni di transitare sotto i ponti a causa dell’eccessiva altezza; o perché ci si è accollati accordi che prevedono una manutenzione da effettuare in altre città. Ma com’è possibile aver consentito l’acquisto di mezzi da far circolare alla Spezia, ma la cui manutenzione è prevista a Mantova, Brescia o Livorno?
A questi punti è ragionevole credere che l’unica e sola persona ad aver messo mani sul volante di quei mezzi sia stato Peracchini, giusto durante le conferenze stampa, per farsi fotografare dai giornalisti.
Ma ahimè, non c’è da scherzare, il servizio di trasporto pubblico locale e l’azienda ATC non hanno mai toccato livelli cosi scadenti e le responsabilità sono per tutti chiarissime.
Marco Raffaelli
Consigliere comunale della Spezia - Partito Democratico