Sindaco e maggioranza hanno deciso: le attività del Consiglio Comunale rimarranno ferme dal primo al 31 ottobre, compresi. Poco importa se ci sono circa trenta interpellanze in giacenza, un consistente numero di commissioni mai convocate (tra i temi trasporto pubblico, area Enel, emergenza pediatri, e molti altri), perchè conta soltanto una cosa: permettere alla quasi totalità della giunta e molti altri consiglieri di maggioranza di svolgere la propria campagna elettorale.
Meglio ancora se poi, tra i vari problemi e le varie questioni esplosive evitate, non si dovranno fare i conti (per adesso) neanche con la Commissione di Garanzia e Controllo che la Presidente Piera Sommovigo è stata costretta a rinviare a data da destinarsi e che sarebbe stata riconvocata a stretto giro. Casualmente, anche il termine per il subentro effettivo nel servizio da parte dell'ATI Trotta-Riccitelli è fissato proprio per il primo ottobre.
Potremmo anche comprendere le necessità organizzative ed eventuali assenze che caratterizzano i giorni o le due settimane a cavallo delle date del voto, ma una pausa forzata di un mese è del tutto inaccettabile, come ho ribadito nella conferenza dei Capigruppo di lunedì senza però ricevere la minima considerazione. Evidentemente il Sindaco aveva già emanato il suo diktat, partendo sempre dal presupposto che siccome la minoranza non ha possibilità di incidere numericamente, allora non le è concesso farlo nemmeno con un contributo di ragionevolezza.
Martina Giannetti
capogruppo PD nel Consiglio comunale della Spezia