La transizione energetica prevede impegno e soprattutto una visione che acceleri al 2030 il processo di efficienza energetica e aumento delle fonti rinnovabili; una visione che evidenzi i termini di phase out per la transizione energetica dal gas, una visione che questa Regione (ben lontana dal raggiungimento dei suoi obiettivi sulle energie rinnovabili), e Governo, dimostrano ogni giorno di non avere.
Le ultime notizie ci parlano di un possibile passo indietro da parte di Regione Liguria su un suo cavallo di battaglia, il progetto del rigassificatore al largo della costa di Vado Savona, dall'altro l'ipotesi di un nuovo progetto di GNL Italia - recentemente depositato presso il Ministero dell'Ambiente - per l'espansione del rigassificatore di Panigaglia.
Fortemente voluto da Toti, il progetto del rigassificatore al largo della costa di Vado Savona, con relativo collegamento con la rete nazionale del gas naturale, ha da sempre incontrato l'opposizione del Partito Democratico unitamente alla richiesta compatta del territorio di fermarne l'avanzamento ritenendo che non ci fossero le condizioni per la sua realizzazione. Pare che oggi Piana e i consiglieri Vaccarezza e Mai, con l'avvicinarsi delle elezioni, stiano cambiando idea con un'inversione a 360 gradi.
D'altro canto, l'ipotesi di espansione dell'impianto di rigassificazione di Panigaglia, ci riporta all'ennesimo esempio di mancanza di visione della gestione energetica regionale e nazionale. Invece di lavorare verso una data certa di dismissione dell'impianto, si pensa di aumentarne la capacità, effettuando uno scavo significativo del fondale, e permettendo l'attracco di navi gasiere di grandi dimensioni, nonostante, a poche decine di metri, si trovino siti protetti di Natura 2000, ed il mare antistante sia parte del Santuario dei Cetacei.
Come possiamo davvero mirare a una transizione energetica al 2030 quando investimenti infrastrutturali di questa portata e una scadenza della concessione Snam al 2035 gettano ombre su questa data, contraddicendo gli obiettivi di decarbonizzazione previsti per mitigare gli effetti devastanti del cambiamento climatico?
Assistiamo a iniziative imprenditoriali senza contraltare che mirano a trasformare il nostro mare in un contenitore per qualsiasi attività proposta.
Oltre alle evidenti preoccupazioni ambientali, sociali e di sicurezza, manca una pianificazione concertata, la cui strategia e obiettivi dovrebbero essere contenuti nel Piano energetico ambientale 2030 che è ancora in fase preliminare; i progetti vanno avanti, le programmazioni no.
Deborah Bellotti
responsabile ambiente segreteria PD Liguria