"Il cantiere per il nuovo ospedale Felettino della Spezia, che sarebbe dovuto partire il 28 giugno 2023, non ha ancora aperto ma ciononostante la Regione continua a confermare il cronoprogramma che prevede il termine dei lavori entro la fine del 2026 per poi rendere l'ospedale fruibile e in piena operatività entro il 2028. Non occorre essere dei fini matematici per capire che se i lavori non partono diventa impossibile rispettare queste scadenze annunciate". A dichiararlo il consigliere regionale della Lista Sansa Roberto Centi, che nel corso della seduta di Consiglio odierno ha presentato un'interrogazione sul tema.
"Di fronte al fatto che l'area di cantiere è vuota e che Rina Check sta svolgendo delle verifiche ulteriori al progetto, delle quali non ci è dato sapere il contenuto, ci ha sorpreso la risposta dell'assessore Gratarola che, di fatto, ha confermato il cronoprogramma annunciato dalla stessa giunta tre mesi fa – sottolinea Centi -. Ricordo che se si partisse oggi con i lavori, e non è così, i tempi sarebbero già strettissimi per rispettare il termine di fine 2026 visto che sono previsti 850 giorni di lavorazioni. Basterebbero anche piccoli intoppi legati alle condizioni meteo per causare ritardi e il mancato rispetto del cronoprogramma".
"Tutto questo – aggiunge il consigliere regionale - alla luce anche dell'impossibilità di accorciare i tempi di lavorazione visto che la ditta si è impegnata a completare il cantiere in 850 giorni, a fronte dei 1.350 previsti nel bando di assegnazione". Il consigliere regionale nell'evidenziare i ritardi che continuano ad accumularsi si è soffermato in particolare sulle verifiche progettuali in corso da parte di Rina Check. "Oggi avremmo voluto sapere dall'assessore Gratarola quali sono i reali contenuti delle verifiche richieste da Rina Check alla ditta costruttrice – sottolinea Centi - Non vorremmo mai che si ripetesse la storia che abbiamo già visto per il Felettino con la ditta Pessina: accelerazioni e blocchi, che poi sappiamo benissimo a che risultati hanno portato".
"Oggi da cronoprogramma avremmo dovuto vedere già completate le strutture di fondazione, il livello interrato, il livello 0, il livello mezzanino e il livello primo dell'ospedale – conclude Roberto Centi - Visto che non è così, e che su tutto il progetto pende anche la spada di Damocle della sostenibilità economica del partenerariato pubblico privato scelto dalla Regione, continueremo a monitorare la situazione per avere risposte puntuali sull'evoluzione del cantiere".