Nel Consiglio di lunedì abbiamo presentato una proposta molto semplice, chiedendo che nei contratti firmati dal Comune della Spezia sia previsto un salario minimo di 9 Euro l'ora e poi che ci sia un costante lavoro dell'ente nello stabilire i valori di aggiudicazione adeguati, intensificare la propria azione di vigilanza rispetto ai contratti collettivi nazionali corretti e più aderenti al tipo di professionalità svolto dai lavoratori e nel coinvolgimento delle sigle sindacali.
In mancanza di una legge nazionale, i Comuni hanno dimostrato negli ultimi mesi di poter fare la differenza e poter dare un segnale importante per il contrasto del lavoro povero, troppo spesso prodotto anche dagli enti pubblici, soprattutto per le nuove generazioni, specialmente se qualificate.
Speravamo che anche il nostro Comune potesse fare la differenza, confidando anche sul passato da sindacalista del Sindaco Peracchini.
Un Sindaco presuntuoso che dapprima difende il lavoro della propria giunta ignorando alcune partite fondamentali in cui si sono verificate grosse criticità proprio sulle clausole sociali, come il caso dei servizi cimiteriali o il caso dell'applicazione del contratto multiservizi ai servizi bibliotecari, e che poi rifila la solita pretestuosa scusa: "non è competenza del Comune".
Abbiamo smesso da tempo di sperare che il Sindaco si pronunci e si schieri nell'ambito delle crisi aziendali e nelle vertenze dei lavoratori del Comune e della Provincia, ma che persino sui contratti del Comune si assumano atteggiamenti pilateschi è qualcosa di totalmente incomprensibile. Una vera occasione persa.
Gruppo consiliare Pd