Sta per aprire il nuovo Obi all'interno dell'area ex SIO di via della Pianta, ma non c'è da rallegrarsi per questo nuovo centro commerciale del bricolage che metterà in ginocchio le attività tradizionali del settore e che sposterà ulteriori flussi di clientela dalle vie commerciali del centro storico e dei quartieri.
Negli anni passati come gruppo consiliare ci siamo battuti pressoché da soli contro questo nuovo "scatolone" della Grande Distribuzione, perché dal punto di vista urbanistico avremmo preferito che nelle aree degradate di via della Pianta sorgesse un nuovo polo produttivo artigianale o industriale, legato ai settori della cantieristica navale o della logistica portuale che reclamano spazi con tassi di incremento occupazionale ben diversi da quelli garantiti dal nuovo Brico.
Anche per questi motivi, durante la passata consiliatura, abbiamo provato a contrastare questa operazione immobiliare che poteva essere evitata se Peracchini e soci non avessero fatto decadere volutamente la Variante di Salvaguardia al PUC adottata dal Consiglio comunale sul finire dell'amministrazione Federici. Purtroppo non c'è stato niente da fare perché gli interessi del mattone sono di casa a Palazzo Civico sotto la guida di Peracchini ed ora non resta che attendere l'ennesimo taglio del nastro da parte del Sindaco e dei vari Assessori, con tanto di fasce tricolori e selfie di rito.
C'è però una questione legata all'apertura del nuovo Obi che merita essere resa pubblica, anche perché sino ad ora è stata tenuta in un sospetto silenzio da parte della Giunta Peracchini.
Si tratta di un finanziamento di più di 300.000€ che il soggetto attuatore del nuovo centro commerciale, in forza di specifiche normative, ha l'obbligo di versare nelle casse della Regione a titolo di "fondo compensativo" per sostenere il commercio tradizionale della nostra città. Come nostro solito abbiamo studiato la materia grazie ad un meticoloso lavoro di accesso agli atti effettuato di recente in Comune ed in Regione e ci siamo chiesti perché mai sino ad ora nè il Sindaco nè il Presidente di Regione abbiano mai dato notizia alcuna di questa somma considerevole di denaro.
Che fine faranno dunque questi soldi?
Sappiamo che potrebbero essere destinati ai CIV cittadini per progetti finalizzati, ma è pur vero che oramai i consorzi degli operatori commerciali sono scomparsi alla Spezia, a causa sia della crisi del settore, ma anche dell'inerzia della Giunta in carica che non ha mai lavorato per rafforzare l'aggregazione di impresa in questo delicato comparto.
Di tutto questo chiederemo conto al Sindaco ed alla Giunta con un'apposita interpellanza, invitando con l'occasione Peracchini e soci ad evitare almeno la rituale farsa di dichiararsi impegnati a "sostenere" la causa del commercio tradizionale cittadino.
Movimento civico LeAli a Spezia