"Con il voto di oggi si chiude finalmente un dibattito a tratti surreale che ha smascherato le contraddizioni delle opposizioni: i consiglieri di minoranza sono infatti esponenti degli stessi partiti che a Roma hanno approvato e applaudito la Riforma voluta dal governo Draghi nel 2021 e qui, invece, per puro opportunismo politico, hanno sollevato polemiche strumentali pur sapendo benissimo che nessuna scuola chiuderà e che i ragazzi continueranno a frequentare le classi come hanno fatto fino ad oggi". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l'assessore alla Scuola Simona Ferro dopo il via libera definitivo da parte del Consiglio regionale alla definitiva la delibera di integrazione al Piano di dimensionamento della rete scolastica, che consente alla Liguria di adeguarsi all'obiettivo minimo dei 12 accorpamenti previsti dal cosiddetto decreto "Milleproroghe" in relazione alla "Riorganizzazione del sistema scolastico" richiesta dal PNNR e messa in atto dal ministero dell'Istruzione e del Merito.
Il documento approvato oggi stabilisce tre accorpamenti a Genova e uno a Savona, nel dettaglio: I.S.S. Rosselli con I.P.S.S.A. Bergese (GE), I.C. Gottardo con I.C. Staglieno (GE), I.C. Burlando con I.C. Montaldo (GE), I.S.S. Boselli-Alberti con I.S.S. Mazzini-Da Vinci (SV). In totale Regione Liguria raggiunge per l'anno scolastico 2024/2025 il target di 174 autonomie scolastiche richiesto dal ministero, approvando complessivamente quattro accorpamenti a Imperia, tre a Genova, tre alla Spezia e due a Savona.
"Nell'aula del Consiglio regionale – proseguono Toti e Ferro – si è volutamente trasformato un argomento, che a conti fatti coinvolge l'assetto amministrativo della scuola e non certamente quello formativo, in una diatriba esclusivamente politica. Le polemiche strumentali sollevate dalla minoranza hanno avuto il solo effetto di alimentare la paura tra le famiglie e i ragazzi, paventando il rischio, del tutto infondato, che il provvedimento comportasse la chiusura dei plessi e una riduzione dell'offerta formativa. Quella che abbiamo approvato è l'attuazione della Riforma varata nel 2021 dal governo Draghi e fermamente sostenuta anche dagli esponenti del centrosinistra a livello nazionale. Non solo: i criteri utilizzati per le riduzioni delle autonomie sulle quattro province sono stati approvati dal Consiglio regionale nel 2007 e fino ad oggi non erano mai stati contestati da nessuno. Abbiamo assistito a una pagina buia del dibattito consiliare, in cui, per puro opportunismo, si sono rivelate la totale incoerenza e l'incapacità di dialogare sui contenuti da parte della minoranza. Vogliamo infine ringraziare l'Ufficio Scolastico Regionale, con il suo direttore, con cui abbiamo condiviso ogni passo e scelta e tutto il Dipartimento istruzione della Regione Liguria".