A poche settimane dall'apertura del nuovo Palazzo Comunale di Santo Stefano, constatiamo con rammarico evidenti problematiche.
I lavori di 'miglioramento sismico' sono iniziati 8 anni fa, nel 2015, e sarebbero dovuti durare 180 giorni. E' evidente che i termini sono stati abbondantemente oltrepassati. Nel corso degli anni, si sono aggiunti ai lavori programmati quelli di adeguamento energetico e da una spesa iniziale stimata in 450mila euro si è arrivati ad un importo che ha superato il milione di euro.
Durante il nostro mandato, ma anche già in precedenza, più volte abbiamo chiesto all'amministrazione a che punto fossero i lavori e quando l'edificio sarebbe stato riaperto, ricevendo sempre risposte molto vaghe sulle tempistiche, a fronte di un minuzioso elenco dei lavori che, ci veniva sempre ribadito, avrebbero permesso di avere un Palazzo Civico che avrebbe dato lustro al paese. Poi, prima di riaprire il Palazzo Comunale, l'Amministrazione ha deciso anche di ristrutturare Piazza Matteotti per un importo complessivo di oltre 350 mila euro, senza condividere alcun progetto, e per un costo complessivo che supera il milione e cinquecentomila euro.
Ebbene, non siamo stati chiamati ad esprimerci durante i lavori, ma ora, di fronte ai risultati, che sono sotto gli occhi di tutti, vogliamo esprimere il nostro dissenso, che è condiviso da molti cittadini.
Il Palazzo Comunale presenta all'esterno, in più parti, evidenti segni di umidità e anche all'interno le pareti presentano segni di muffa.
E' evidente che i lavori fatti non ha sortito l'effetto auspicato e previsto. Ci domandiamo perciò: se, come siamo sicuri, il progetto è stato valutato in modo attento e approfondito dai tecnici del Comune, quali sono le cause di questo deterioramento? E in questi tempi cosi ravvicinati?
Chiediamo se, come auspichiamo, è stata avviata una azione di rivalsa nei confronti della società che ha realizzato i lavori.
Veniamo ora a Piazza Matteotti. Il progetto di riqualificazione era volto a creare un equilibrio tra le aree adibite a parcheggio e il resto della piazza, rivedendo gli usi delle aree esterne e creando uno spazio per la socializzazione.
Il costo complessivo è stato di 362 mila euro, tutti a carico dei cittadini.
Il risultato, dal nostro punto di vista, è sconfortante. Sono stati persi una ventina di posti macchina, e nell'aiuola centrale non ci sono alberi, ma solo un cumulo di sassi di fiume (come nell'altra aiuola) e piante a basso fusto: ci è stato detto che si tratta di una scelta di responsabilità legata al risparmio di acqua. Scelta quantomeno opinabile, ci sia consentito, di fronte alla pessima realizzazione.
La parte che avrebbe dovuto essere riservata alla socializzazione sarà impraticabile, in estate, per le alte temperature e, in inverno, per il freddo, visto che quella zona da sempre è una delle parti più fredde del paese.
Nella piazza sono presenti, oltre al Palazzo Comunale, le Poste, la Banca, la società di vigilanza che ha oltre 10 automezzi e i residenti di 28 appartamenti. La necessità di posti macchina va ben oltre la disponibilità della piazza e del parcheggio dei Castellari.
Inoltre è stata completamente stravolta la viabilità: il doppio senso per l'uscita su via Luciano Tavilla, in mancanza di un marciapiede, non mette in sicurezza i pedoni. La larghezza della carreggiata, nel breve tratto, è di 5,20 metri: il marciapiede (1,50 m) avrebbe reso la realizzazione di un doppio senso impraticabile. Via Giosuè Carducci all'apertura e alla chiusura delle scuole è bloccata, dal semaforo rosso, per permettere ai pulmini di far scendere e salire gli studenti. Il senso unico in entrata sarebbe più idoneo e funzionale.
I progetti non sono mai stati portati all'attenzione del Consiglio Comunale e delle commissioni che avrebbero potuto esprimere le loro osservazioni lasciando poi le scelte alla maggioranza.
Consiglieri Comunali di santo Stefano Magra Lega Salvini Premier
Eleonora Aiesi
Silvio Ratti