"Il Parco Naturale Regionale di Porto Venere meriterebbe un rilievo ed una progettualità ben diversi rispetto alla posizione marginale che oggi ricopre. La Regione, pur avendo svolto un buon lavoro teorico di studio, non ha affrontato la parte pratica relativa alla gestione, all'operatività e all'utilizzo del personale, ammesso che ve ne sia di dedicato, da parte dell'Ente Parco".
Questa la denuncia del consigliere regionale della Lista Sansa Roberto Centi, che durante la seduta di Consiglio di ieri ha presentato un'interrogazione alla Giunta per chiedere informazioni sulle attività svolte e programmate dall'Ente Parco.
"L'assessore Piana ha risposto alla nostra interrogazione con un elenco dettagliato delle attività di studio, anche di buon livello, che sono state fatte per elaborare i Piani di Gestione delle ZSC delle tre isole, che inizieranno nel 2024 l'iter approvativo in Regione– spiega Centi - Tuttavia, mi preme sottolineare che alla parte di studio non è stato affiancato un lavoro pratico sulle attività e l'operatività del Parco. Ad esempio: quali lavori ha svolto il personale dell'ente nel 2023 e quali ha in programma di svolgere nell'anno appena iniziato? Come andrà a configurarsi l'attività del Parco in relazione al progetto Masterplan per l'isola Palmaria?".
Il consigliere regionale della Lista Sansa con l'interrogazione in aula ha cercato di stimolare la discussione, per permettere all'Ente Parco di uscire dal ruolo marginale, e subalterno al Comune di Porto Venere, che oggi ha.
"Per citare alcune attività concrete relative all'isola Palmaria – osserva Centi - l'Ente Parco deve ad esempio occuparsi della manutenzione e della pulizia dei luoghi, della rete sentieristica, dei percorsi e dei servizi minimi necessari per una fruizione sicura e piacevole dell'isola. Dai servizi igienici alla piena operatività dell'info point, passando per l'accessibilità delle spiagge libere: sono davvero molte le attività che il Parco potrebbe, e dovrebbe, fare".
Proprio l'isola Palmaria - che insieme alle isole Tino e Tinetto e al Comune di Porto Venere fa parte del Parco – è uno dei nodi principali da sciogliere per Roberto Centi, in relazione agli studi svolti da parte della Regione. "Dalla risposta che ci è stata data in aula abbiamo constatato come oggi non esista nessun equilibrio tra PUC, normative Parco e famigerato Masterplan, le cui aste vanno continuamente al ribasso – sottolinea il consigliere regionale - Inoltre mancano completamente indicazioni su come vengono e verranno utilizzati i manufatti presenti sull'isola, in primis la Torre Umberto I, sulla sorte dell'ostello, chiuso nel 2019 e mai più riaperto, del giardino botanico finanziato con fondi UE e ora allo sbando, sugli sviluppi della recente concessione per uno stabilimento balneare privato al Carlo Alberto".
"Insomma – conclude Centi – manca completamente una visione d'insieme sull'intreccio tra le attività del Parco di Porto Venere e quello che sta realmente succedendo alla Palmaria con il procedere del Masterplan, che speriamo non si realizzi in quanto pietra tombale per un recupero e una salvaguardia veramente rispettosi della storia e delle caratteristiche dell'isola".