Il Circolo spezzino di Legambiente ha chiesto e ottenuto un incontro con l’Assessore all’Ambiente del Comune della Spezia in merito alle recenti disposizioni in materia di mobilità urbana. L’associazione ambientalista sposa di principio le misure che vanno a ridurre le immissioni di inquinanti in città (anche perché il provvedimento nasceva dal fatto di aver superato già nel 2017 il limite di legge della concentrazione media annuale di PM10, 40 microgrammi per metro cubo, presso la centralina di Via San Cipriano) ma al contempo ha avanzato alcune critiche e proposte.
Per l’associazione è completamente mancata un’azione informativa sia al riguardo delle motivazioni del provvedimento, sia sui particolari che lo rendono o meno fattibile, come l’accessibilità ad alcuni servizi essenziali quali l’Ospedale o i parcheggi in struttura come quello di Piazza Europa. Ugualmente non è stata realizzata nessuna forma di incentivazione all’utilizzo del trasporto pubblico locale (TPL), sia in termini di pubblicità (chi non è abituato a utilizzarlo non ne conosce nemmeno le potenzialità) sia in termini di facilitazioni: uno dei difetti del provvedimento è difatti il carattere discriminatorio in termini di censo, per cui chi non può permettersi l’acquisto di una nuova auto dovrebbe avere ad esempio sconti sull’abbonamento al TPL.
Occorre quindi una campagna informativa che disincentivi tout court l’accesso al centro con il mezzo proprio (indipendente dalla classe di appartenenza) perché le auto di fatto peggiorano la vivibilità della città, intasando spazi a danno di pedoni e ciclisti, di fatto rendendo meno appetibili le vie del centro, con ricadute negative anche per quanto riguarda il commercio.
Legambiente ha espresso il rammarico che il provvedimento sia partito mentre sono ancora in corso i lavori di raddoppio dei parcheggi di interscambio, riguardo ai quali ha proposto la reintroduzione in forma gratuita del servizio navetta