Roberto Centi, Consigliere regionale Lista Sansa e Consigliere comunale Leali a Spezia, interviene sulla situazione del personale nella Asl5 spezzina: “Secondo gli ultimi dati in nostro possesso, la Asl 5 è sempre fanalino di coda tra tutte le Asl Liguria, con un rapporto popolazione totale/operatori del settore nel loro complesso (medici/ infermieri/OSS/ tecnici/ personale amministrativo) che passa da 1 ogni 94 abitanti a 1 ogni 90, a fronte di Imperia (1 ogni 75), Tigullio/ Chiavari ( 1 ogni 71), Savona (1 ogni 60) e soprattutto Genova che, tenendo conto sia della Asl 3 sia delle aziende ospedaliere indipendenti, è in una situazione non quantificabile con precisione, ma straordinariamente più vantaggiosa.”
Continua Centi: “Da un confronto sui dati scorporati si nota per Asl 5 un piccolo miglioramento che è avvenuto grazie all'assunzione di infermieri (da 1090 a 1114) e di OSS/OTA, (da 61 a 201), peraltro ancora ben al di sotto del fabbisogno. Diminuiscono invece i medici, da 357 a 317, mentre i direttori di struttura complessa passano da 27 a 31.
Fatte salve le assunzioni degli ultimissimi mesi, che comunque non modificano il quadro generale, si tratta di una dimostrazione ulteriore della grave situazione in cui versa Asl 5 dal punto di vista del personale, che si aggiunge alla condizione delle strutture ospedaliere e all'assenza del nuovo Ospedale, che sembra diventato una chimera.”
Conclude il rappresentante politico: “Fino a quando la situazione non cambierà radicalmente attraverso un piano straordinario di assunzioni, la messa in opera di strutture che attirino giovani medici che spesso snobbano i concorsi di Asl 5 considerando poco attrattiva un'esperienza professionale nello Spezzino; finché l'opera di accentramento di Genova e delle sue potenti strutture ospedaliere sulle Asl periferiche non cesserà ("Gaslini diffuso", "San Martino diffuso"), Asl 5 non cesserà di essere la cenerentola della Liguria e continueranno le fughe dei pazienti e la altissima mobilità passiva.
I dati nudi e crudi, lontani dalle fumose argomentazioni del piano Socio-sanitario regionale e dagli algoritmi della produttività e delle performances, non mentono e sono drammatici.”