"Una quindicina di giorni fa siamo stati contattati da rappresentanti della Maggioranza per sondare il giorno migliore e più idoneo per convocare il Consiglio Comunale nell'ultima settimana di Luglio, in considerazione del periodo estivo di ferie e possibili assenze- raccontano in una nota Emanuele Nebbia Colombo e Bernardo Ratti, consiglieri comunali del gruppo Siamo il Golfo dei Poeti- Un Consiglio, tra l'altro, obbligato entro il mese per particolari scadenze istituzionali ed amministrative (D.u.p. , equilibri di bilancio - variazioni di bilancio, stato attuazione del programma)".
Prosegue la nota: "Come membri del Gruppo, apprezzando la richiesta, abbiamo espresso chiaramente, come giorni utili, il 28 o il 29 Luglio, preferibilmente alle 21, in quanto la prima parte della settimana (24-25-26) ci vede assenti entrambi per impegni previsti da tempo. Così, abbiamo poi saputo, anche un altro membro delle minoranze consiliari ha preavvisato l'assenza per quei giorni.
Una settimana fa invece, nonostante le indicazioni date e il preavviso di assenza per la prima parte della settimana, senza ulteriori contatti, è stato convocato il Consiglio Comunale per martedì 25 luglio p.v. alle 14.
Nessuno del nostro Gruppo sarà quindi presente all'Assemblea, così un altro membro dei Gruppi di Minoranza".
Non manca quindi una dura critica verso l'amministrazione lericina: "Ovviamente non condividiamo questo modus operandi, che evidenzia poco rispetto istituzionale verso le Minoranze, che sono un presidio democratico di controllo e di rappresentanza, comportante mancanza di contraddittorio, almeno da parte del nostro Gruppo, su argomenti importanti. Inoltre, in discussione, avrebbe dovuto esserci una nostra mozione presentata da tempo e almeno un altro paio tra interrogazione e mozione che stavamo per protocollare. Documenti che, per forza di cose, ci vediamo costretti a posticipare.
Auspichiamo quindi che quanto accaduto non sia ripetuto in futuro: in Minoranza siamo solo in cinque, con tutte le difficoltà che si riscontrano per un normale lavoro di controllo e di raffronto propositivo, se oltre la metà è assente, nonostante preavviso e dopo un sondaggio preventivo, non viene rispettato il basilare confronto democratico".