Sul bando per l'assegnazione degli alloggi di edilizia popolare, da rifare a seguito della bocciatura da parte del Consiglio di Stato della legge regionale che imponeva la residenzialità da almeno 5 anni come vincolo per partecipare, interviene il Consigliere comunale spezzino Fabio Cenerini.
"Da un lato c'è la sinistra raggiante, per la bocciatura, da parte del Consiglio di Stato, della legge regionale sull’edilizia pubblica, per i famosi 5 anni di residenzialità previsti dall’art. 5 lr, mentre dall'altro un inerme centro destra ha proposto in Consiglio Comunale un inutile documento, che preso atto della situazione, chiede di adeguarsi a quanto deciso dal Consiglio di Stato, ovvero spezzini, dimenticatevi di poter avere una casa popolare, le case popolari, saranno appannaggio soltanto degli immigrati, che hanno bassi redditi e unici ormai a sfornare un figlio dietro l’altro, quindi essere italiani, spezzini e poveri, ormai è soltanto un difetto, una colpa".
Cenerini, inoltre, rivendica "di aver imposto, nella passata consiliatura, i cinque anni di residenzialità, che erano veramente il minimo sindacale".
Infine propone una soluzione per l'attuale situazione: "L’articolo 3 della Costituzione italiana, preso a parametro dal Consiglio di Stato, per bocciare la legge regionale, parla chiaro eccolo: Art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” I CITTADINI! Quindi va inserita la “CITTADINANZA ITALIANA” come requisito e direi che visto che lo dice chiaro la Costituzione, è la soluzione".
