Abbiamo portato nuovamente in Consiglio la vicenda del bando illegittimo del Comune della Spezia sull’assegnazione delle case popolari.
Volevamo capire i motivi dietro i madornali errori che il centrodestra ha consapevolmente commesso.
Perché Peracchini e la sua Giunta abbiano pubblicato nel 2021 un bando, inserendo il requisito della residenza protratta come criterio da possedere ai fini della partecipazione, nonostante una Sentenza della Corte Costituzionale – emessa un anno prima e conosciuta in Amministrazione da tutti –dichiarasse illegittimo proprio quel criterio.
Abbiamo posto le seguenti domande al Sindaco: se, in sede di costruzione del bando, pensava realmente di scavalcare una Sentenza della Corte chiara ed inequivocabile.
O se sperasse di poterla sfangare, pensando che nessuno in Liguria presentasse ricorso contro un bando.
O se, magari, sperasse di concludere la procedura prima che la Corte Costituzionale si pronunciasse nuovamente sul tema, giudicando la Legge Regionale ligure.
Abbiamo chiesto come mai, nonostante atti giudiziari inequivocabili e numerosi appelli alla riflessione, da parte delle associazioni sindacali degli inquilini, l’Amministrazione abbia chiuso occhi ed orecchie di fronte alla realtà, scegliendo di porre il timbro del Comune della Spezia su un disastro annunciato.
E’ con il voler tirare dritti, a testa bassa, nella totale assenza di ascolto delle categorie sociali coinvolte sui problemi quotidiani delle persone, che si fa il bene della città?
Questa vicenda dimostra che con tale arroganza si compie esattamente il contrario. Si sbaglia, si fanno figuracce amministrative che, purtroppo, pagheranno migliaia di famiglie.
Abbiamo inoltre proposto al Comune di attivarsi celermente per rimettere in piedi un bando depurato dai vizi di illegittimità e da qualsiasi ostacolo possa rendere difficoltosa la futura partecipazione di chi ne ha diritto, visto che si è appreso di riflessioni su un ipotetico restringimento delle modalità di presentazione delle domande.
Ma innanzi a domande e proposte ci siamo trovati di fronte Sindaco e Giunta ancora chiusi e silenti, con gli sguardi bassi - non sappiamo se per vergogna o se per leggere gli schermi dei cellulari.
Non rinunciamo all’ennesimo appello: basta giocare e tergiversare con uno dei bisogni primari dei cittadini.
Marco Raffaelli
Consigliere comunale PD