In merito a quanto apparso sulla stampa in riferimento alla sperimentazione del Piano Territoriale Regionale, ritengo doverose alcune precisazioni, in particolar modo per quel che riguarda il comune di Santo Stefano Magra. All'inizio del marzo scorso ho espresso il mio disappunto all'interno della maggioranza per la mancata condivisione di una delibera di giunta a indirizzo politico/strategico a tema PTR, nonché la mia contrarietà ai contenuti della stessa, in quanto nella delibera viene espressa generale condivisione rispetto alla visione di sviluppo del territorio e agli obbiettivi alla base del PTR, nonché rispetto ai contributi espressi da Confindustria La Spezia.
In data 10 marzo ho quindi depositato una mozione, non ancora discussa in Consiglio Comunale, che parte dalla considerazione che il PTR non può certo risultare condivisibile, in quanto propone una visione di sviluppo orientata più a salvaguardare gli interessi delle imprese che il reale benessere della popolazione e non riconosce quale obiettivo imprescindibile la tutela dell'ambiente e del paesaggio, andando a determinare la promozione indiscriminata di grandi opere infrastrutturali nonché di uno sviluppo urbanistico e residenziale proposto senza verificare la compatibilità con le dinamiche territoriali e ambientali. Inoltre manca di un orientamento volto a correggere un'economia molto spesso disordinata e una richiesta esponenziale di risorse al territorio, sottovalutando il problema delle risorse idriche e l'impatto dei nuovi interventi edilizi e infrastrutturali sull'assorbimento delle precipitazioni meteoriche.
Ancora peggio le osservazioni presentate dalla Confindustria, che non manca di sottolineare nelle premesse come la presenza di vincoli urbanistico/ambientali generino un ostacolo agli obbiettivi di maggior tutela ambientale, un enorme controsenso, da cui si evince che per Confindustria la tutela dell' ambiente e del paesaggio rappresentino in realtà un ostacolo alla propria idea di presunto sviluppo. Per quello poi che riguarda più nello specifico Santo Stefano, nelle osservazioni di Confindustria si parla di incrementare l'efficientamento e lo sviluppo delle aree retroportuali, e non é da escludere che l'associazione ne auspichi un ulteriore ampliamento. In merito, ritengo necessario che la giunta comunale specifichi che non é favorevole ad ulteriori ampliamenti.
Inoltre, tra le opere fondamentali secondo le osservazioni di Confindustria – verso le quali, ribadisco, la delibera della giunta esprime condivisione -, c'è anche il ponte Santo Stefano - Ceparana, questo in netto contrasto con quella che dovrebbe essere la posizione di contrarietà al ponte più volte rimarcata dalla scrivente e dalla sindaca Sisti anche in sede di consiglio comunale, posizione ulteriormente rinforzata dalla concreta prospettiva che le rampe di Ceparana diventino permanenti. Ricordo altresì che la contrarietà al ponte è tra i punti fondamentali del programma elettorale su cui si basa la nostra alleanza.
Scopo della mia mozione é di impegnare la giunta a ridiscutere la delibera del 21 febbraio e superarla con un nuovo atto che determini, tenendo conto di tutti questi elementi, la posizione da assumere all'interno del tavolo di lavoro condiviso proposto dal Comune della Spezia.
La consigliera comunale
Eva Battistini (Rifondazione Comunista)
