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La Spezia, PD: "Gravemente ostacolato il diritto delle donne ad interrompere la gravidanza nelle strutture pubbliche"

 Verrà presentata una nuova mozione e richiesta la convocazione della competente commissione consiliare.

Nella nostra città il diritto delle donne ad interrompere la propria gravidanza nelle strutture pubbliche è gravemente ostacolato dalla realtà dei fatti in quanto, anche a causa dei numerosi trasferimenti di medici, manca personale non obiettore in grado di erogare l’IVG. È di queste ore la denuncia di Udi rispetto al disagio di molte spezzine, registrato dalla stessa associazione, che conferma questo quadro. Ma i numeri parlano chiaro da tempo, questa situazione emergenziale deriva da un rischio per troppo tempo sottovalutato (nella migliore delle ipotesi), che oggi presenta il conto.

Un rischio rispetto al quale sia l’Amministrazione Regionale che quella Comunale hanno mostrato tutta la loro indifferenza, dapprima negando l’oggettività dei dati e poi, per quanto riguarda Regione Liguria, negando la possibilità che venissero banditi anche concorsi riservati a medici non obiettori che potessero effettivamente garantire l’erogazione del servizio di interruzione volontaria di gravidanza. Ricordiamo bene anche la discussione del Consiglio Comunale sulla nostra mozione che chiedeva al Sindaco e alla Giunta da un lato di sensibilizzare la Regione sulla costante verifica della piena attuazione della L.194/78, dall’altro di inserire nell’ambito della Case di Comunità anche ambulatori e personale medicosanitario che potessero contribuire in questo senso.

Una “non discussione”, dal momento che la maggioranza non ebbe neppure la decenza di intervenire per motivare il proprio voto, rigorosamente negativo, con cui la mozione fu rigettata. Nessun segnale è seguito neppure a seguito della pubblicazione da parte di Cittadinanzattiva, lo scorso 19 gennaio, del report “Bisogni di salute nelle aree interne, tra desertificazione sanitaria e PNRR”, secondo cui la provincia della Spezia risulta quinta in Italia per l’alto numero di donne per ogni ginecologo ospedaliero (8.061 donne per medico, contro la media nazionale di 4.132). Un dato che sommato alla presenza di un’altissima percentuale di medici obiettori ha prodotto la tempesta perfetta che oggi sta per travolgerci.

Per questa ragione è fondamentale riportare l’attenzione delle istituzioni e, per quanto ci riguarda, del Consiglio Comunale sul tema. Nelle prossime ore proporremo una nuova mozione e formalizzeremo la nostra richiesta di convocazione della Quarta Commissione al fine di ascoltare le amministrazioni comunale e regionale, Asl5 e le associazioni del territorio che vivono sulla loro pelle le testimonianze e le esigenze di chi non può, nella pratica, autodeterminarsi. Lì chiederemo i dovuti chiarimenti e le dovute risposte.

Martina Giannetti, Capogruppo Pd Comune della Spezia
Viviana Cattani, Consigliera Comunale Pd La Spezia e portavoce Conferenza delle Democratiche della Spezia

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