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In corsa per le amministrative di Sarzana una nuova lista civica: intervista a Valter Chiappini In evidenza

di Marina Lombardi - Una nuova lista civica con candidata a sindaco una Cinque Stelle. 

Si delineano le candidature per le elezioni sarzanesi, ai tre i candidati conosciuti già da tempo Renzo Guccinelli (lista civica appoggiata dal PD e altre forze di centrosinistra), Cristina Ponzanelli (centrodestra), Matteo Bellegoni (PCI) si aggiunge in corsa una quarta candidata. Ultima novità sulla competizione elettorale è la neonata lista civica guidata da Valer Chiappini, con candidata a sindaco Federica Giorgi, attuale capogruppo del M5S. Interviene in proposito proprio Valter Chiappini, ex consigliere comunale sarzanese, impegnato da tempo in “Sarzana in Movimento” e “Manifesto per la sanità locale”.

Com’è nata la scelta di costituire una lista civica e come si è arrivati a questa decisione? Ci sono state delle interlocuzioni? E con chi? Chi comprenderà questa lista?

La possibilità è nata, già mesi fa, dalla richiesta avanzata da molti cittadini di mettere a disposizione uno spazio per chi non vuole scegliere né la coalizione di centro-destra, che ripropone la Sindaca Ponzanelli, né quella che supporta il candidato Guccinelli e per dare continuità alle storiche battaglie di comitati ed associazioni sul territorio, che sicuramente non sono rappresentate né dal centro destra, né dalla compagine di Guccinelli.

Anche l’area di Sinistra, oramai ben poco rappresentata dal PD e dai partiti che supportano Guccinelli, ha poi deciso di non schierarsi in quella coalizione ed ha trovato nelle istanze della lista civica la naturale collocazione puntando sull’inclusività così ben espressa nel documento dei giovani di sinistra per “una partecipazione ampia, effettiva, plurale, per costruire le basi di un nuovo spazio autenticamente civico, a partire dal basso”. Una frase che condividiamo in assoluto. Ci sono state interlocuzioni, alcune ancora in divenire, oltre che con partiti, con Associazioni i cui statuti però impediscono la partecipazione ufficiale se non per scelta personale dei singoli.

Esiste già una condivisione certa con Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana, che confermano l’area progressista e di Sinistra a cui la lista vuole rivolgersi, dando spazio anche a chi intende comunque avere un’ulteriore alternativa, attingendo anche nell’area della delusione del non voto. E’ presto per i nomi; certamente saranno nomi di svolta vera, intendendo con ciò persone che nulla hanno avuto a che fare con la gestione del potere delle precedenti amministrazioni.

Chi sarà il candidato sindaco?

Per correttezza politica, punteremo sulla candidato sindaco della lista di opposizione già presente in Consiglio Comunale: la consigliera Federica Giorgi.

Perché la scelta di appoggiare il M5S? Che rapporto c’è con il M5S?

Credo che parlare di appoggio sia sbagliato: andiamo in coalizione con pari dignità. La scelta è motivata dalla convinzione che attualmente sia l’alleato migliore e più credibile, soprattutto a livello locale, che è poi quello interessato dalle elezioni amministrative. La Giorgi non ha mai mancato di dare l’appoggio alle battaglie civiche del territorio e ne ha accolto numerose istanze portandole direttamente in Consiglio comunale. Personalmente ho collaborato molto con lei nella sua attività in Consiglio comunale. Comunque anche in ambito nazionale è indubbio che, nella pratica, oggi il M5S con Conte si sia collocato più a Sinistra e raccolga più istanze civiche di altri.

Diverse candidature che guardano alla parte sinistra dell’elettorato. In questo caso, si va comunque a spezzare una compattezza della sinistra perché c’è Giorgi, Guccinelli, Bellegoni: perché non un candidato unico per il centro sinistra? Non era possibile un’alleanza che comprendesse anche gli altri? E nel caso, quale è stato l’ostacolo?

Con il partito di Bellegoni ci sono state diverse interlocuzioni, ma alla fine abbiamo dovuto accettare la loro scelta di presentarsi autonomamente. Non ce la siamo invece sentiti di aprirci ad una parte che evidentemente, nei modi e nei trascorsi precedenti, ha ben poco di sinistra vera. A me piace dire che la Sinistra non si dice, si fa, e credo che i politici locali delle più recenti amministrazioni che si professavano di sinistra abbiano fatto molto poco per guadagnarsi il titolo di cui si fregiavano. Al di là di questo, credo siano state determinanti in negativo anche certe alleanze politiche e l’autoimposizione di partenza del candidato Guccinelli che ha messo in secondo piano tutti gli altri papabili. Non a caso il PD su questo aut aut si è spaccato anche in ragione dei trascorsi nel decennio di assessorato regionale, in cui ha avallato decisioni contrarie alle istanze civiche che provenivano dal basso e dai territori, molte delle quali hanno aperto la strada al Centrodestra, che oggi le sta pure peggiorando.

Sembra che si punti su gruppi o persone che hanno partecipato alle battaglie per la sanità pubblica locale, acqua pubblica, quindi come cittadinanza attiva, si parla insomma di realtà civiche, si può dire che l’intento sia quello di politicizzare delle battaglie civiche?

E’ ovvio che si punti anche a questa parte di cittadini protagonisti ed inascoltati, che in molti casi è trasversale, proprio perché essi non hanno una casa in cui ritrovarsi con le loro battaglie. Ma no: credo non si possa assolutamente dire che si vogliano politicizzare le battaglie civiche, proprio perché l’obbiettivo è quello detto prima: partire dal basso, dalle istanze dei cittadini e delle loro associazioni e comitati per la difesa del nostro ospedale e dei servizi sanitari e sociali locali, per la difesa dell’ambiente e del demanio pubblico, passando per la viabilità, i parcheggi, la gestione dei rifiuti e delle tasse locali, se vogliamo citare solo alcuni degli obiettivi.

 

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