La condanna a 3 mesi commutata in 3300 euro che ha colpito Alessandro, artista reo, nel giugno scorso, di aver scritto su di una parete del Camec, *Demilitarizza La Spezia". Una performance autorizzata, ma evidentemente non piaciuta nel contenuto, che ha fatto sì che ne nascesse un caso politico e a quanto pare giudiziario.
L'arte, le svariate forme d'arte spesso nella storia hanno fatto discutere e sentenziato condanne, mettendo in discussione la libertà d'espressione nel suo senso più ampio, ma che questo oscurantismo possa avvenire anche nel 2023, lascia sgomenti.
La solidarietà ad Alessandro ed al Collettivo Dada Boom è totale e siamo a disposizione per supporti che si pensano necessari.
Il tema della DEMILITARIZZAZIONE a Spezia è di fatto un tabù.
Un tabù per le Istituzioni e per i tanti benpensanti che con il militare sono conniventi, ma non lo è per le tante Associazioni presenti in città, che da anni chiedono di poter affrontare il tema. Dal coordinamento che chiede la riconversione di Seafuture, al tema dei Murati vivi, al presidio per la Pace del lunedi che oramai da un anno si ritrova in Piazza Mentana, nascerà un nodo della Rete di Pace e Disarmo spezzina. Alla spettacolarizzazione della guerra e del sangue che ne consegue, preferiamo sempre il lavoro per la Pace e per questo diciamo che il tema della DEMILITARIZZAZIONE è un traguardo che non si arresta.
Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista