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Migranti, richiedenti asilo e rifugiati: che differenza c’è? In evidenza

di Marina Lombardi - I 237 migranti sbarcati alla Spezia sono rifugiati?

I termini utilizzati a livello mediatico creano spesso confusione e certe volte risultano quasi interscambiabili. Migranti, richiedenti asilo e rifugiati hanno significati differenti ed indicano situazioni giuridiche diverse.

Rifugiato

Il rifugiato indica una precisa definizione legale che è soggetta a specifiche misure di protezione stabilite dal diritto internazionale. Il rifugiato è definito dall’articolo 1A della Convenzione di Ginevra del 1951 che stabilisce:

“... il rifugiato è colui che nel giustificato timore di essere perseguitato per la sua razza, religione, cittadinanza, la sua appartenenza a un gruppo sociale, le sue opinioni politiche, si trova fuori dallo stato di cui possiede la cittadinanza e non può o non vuole, domandare la protezione al suddetto stato; oppure chiunque essendo apolide e trovandosi fuori dal suo Stato di domicilio in seguito a tale avvenimento, non può o per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi”.

La parola rifugiato indica quindi colui che ha ottenuto la protezione internazionale in uno dei paesi membri della Convenzione di Ginevra. I rifugiati, se hanno presentato la richiesta mentre si trovavano all’interno di un CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria), devono lasciarlo, e se vogliono, possono essere inseriti all’interno di un percorso di seconda accoglienza presso uno SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).

Richiedenti asilo

I richiedenti asilo sono tutti coloro che hanno lasciato il proprio paese d’origine ed hanno inoltrato una richiesta d’asilo presso un’altra nazione e sono in attesa di risposta di riconoscimento della protezione internazionale. Tutti coloro che entrano nel sistema di prima accoglienza sono richiedenti asilo, in attesa di una risposta definitiva da parte della commissione territoriale, che, una volta riconosciuto l’accoglimento dell’istanza di richiesta di asilo, rilascia un permesso di soggiorno temporaneo.

Finché non viene presa una decisione dalle autorità competenti quindi, il richiedente asilo ha diritto di soggiornare regolarmente nel paese, anche se vi è entrato senza documenti o in maniera irregolare. È importante sottolineare che i tempi di attesa per la domanda di asilo o per l’esito del ricorso sono sempre più lunghi, possono arrivare a durare anche tempi come 4-5 anni.

Questi lunghi periodi di attesa, in cui i richiedenti asilo vivono all’interno dei centri d’accoglienza, risultano precari e instabili. Inoltre, rappresentano un periodo di limbo, dentro il quale i soggetti si trovano in una condizione di attesa, durante la quale i meccanismi burocratici delle istituzioni rendono molto difficile ottenere un permesso di soggiorno, sia a causa delle tempistiche, sia dei vari dinieghi che spesso si ottengono.

Migrante

Il termine migrante è abitualmente utilizzato come termine generico per indicare una persona che oltrepassa i confini dello stato nazionale, e si sposta altrove per qualsiasi ragione. A livello internazionale non esiste una definizione giuridica per il termine “migrante”, anche sé l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, che si occupa della tutela dei diritti e del benessere dei rifugiati in tutto il mondo, ha di fatto sancito la distinzione tra due tipi di migrazioni; quelle politiche, e quelle economiche. L’elemento che distingue le due tipologie sarebbe quello della “non scelta”, un migrante politico non ha scelta ed è costretto a migrare. Un migrante economico è considerato un migrante “volontario”.

La differenziazione è particolarmente criticata perché i fattori che spingono le persone a migrare sono spesso molto complessi. Da tenere in considerazione infatti, in questo caso, è che spesso le persone si spostano per cercare opportunità di lavoro o per migliorare la propria condizione di vita, per motivi di studio, ricongiungimento familiare o altro. Altre volte si spostano per sfuggire dalle conseguenze di disastri naturali, carestie o povertà estrema, il che le inserisce di fatto nella condizione di migranti economici e quindi, solitamente non sono considerati rifugiati secondo il diritto internazionale.

In conclusione, possiamo quindi dire che le 237 persone sbarcate dalle Geo Barents sono migranti, che presenteranno richiesta di asilo, e che potranno ottenere la protezione internazionale o lo status di rifugiati a seguito dell’iter burocratico previsto dalla legge.

 

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