Da otto mesi ogni lunedì si tiene in piazza Mentana il presidio “Cessate il fuoco! Se vogliamo la Pace prepariamo la Pace”, organizzato da un ampio cartello di associazioni spezzine.
Il 22 ottobre scorso, alla Spezia, si è tenuto il convegno “Fari di Pace” e nel pomeriggio la manifestazione indetta da Europe for Peace. I due momenti sono stati organizzati da una rete di associazioni ancora più ampia di quella del presidio e la partecipazione della cittadinanza è stata rilevante.
Il 5 novembre scorso molti cittadini spezzini hanno partecipato alla manifestazione nazionale a Roma indetta da Europe for Peace.
In queste occasioni è più volte emersa la necessità di lavorare in modo sempre più coerente e approfondito sui temi della pace e del disarmo: messa al bando delle armi nucleari, riduzione delle spese militari e alternative al modello di difesa, ruolo e impatto delle basi militari, controllo e restrizione dell’export di armi, piena applicazione della legge 185/1990, promozione della legge istitutiva della Difesa civile non armata e nonviolenta, istituzione dei Corpi Civili Europei di pace, sostegno all’obiezione di coscienza al servizio militare e agli obiettori di coscienza, educazione alla pace e alla nonviolenza, promozione dell’economia e della finanza disarmata, controllo della diffusione delle “armi comuni” in Italia.
La necessità di impegnarsi per far cessare la guerra in Ucraina ma anche gli altri cinque conflitti dimenticati che sono in corso (Yemen, Etiopia, Sudan del Sud, Siria, il piano per eliminare i curdi) e per non dimenticare tutte le altre aree di crisi nel mondo, dalla Palestina ai Balcani, dalla Libia al Kashmir, dal Sahel al Sahara occidentale e alla Somalia. La necessità di lottare contro un ordine mondiale ingiusto.
La necessità di agire sugli aspetti locali per poter incidere su quelli nazionali ed internazionali.
La necessità, nell’affrontare i temi della pace e del disarmo, di considerare anche i problemi collegati ai diritti sociali e civili, alla salvaguardia dell’ambiente, all’economia sostenibile, al lavoro, alla solidarietà, all’accoglienza, dignità e diritto di cittadinanza per i migranti.
Per fare tutto ciò in modo efficace e coordinato è necessario dar vita alla Rete spezzina per la pace e il disarmo. Una Rete stabile fra le associazioni spezzine, uno strumento di coordinamento e di discussione in cui si possano confrontare le rispettive posizioni e promuovere prese di posizione e iniziative comuni: seminari, convegni, documenti, manifestazioni, forme diverse di comunicazione con i cittadini.
La Rete dovrà agire in forma coordinata con le associazioni che a livello nazionale e internazionale promuovono iniziative per la pace e il disarmo.
Nella salvaguardia della reciproca autonomia di ogni associazione, la Rete dovrà dar vita ai momenti di impegno comune, decisi all’unanimità dagli aderenti. Potrà dotarsi di uno o più portavoce, nominati con la regola della turnazione.
Per l’istituzione della Rete è indetta un’assemblea, la più ampia possibile, che veda la partecipazione delle varie associazioni ma anche delle singole persone che, pur non aderenti ad associazioni, condividono gli stessi obiettivi e vogliono essere parte attiva di un movimento che dal basso costruisca concrete possibilità di pace attraverso l’incontro, il dialogo, la nonviolenza attiva.
L’assemblea si terrà mercoledì 1° febbraio alle ore 17 nella sala teatro della chiesa metodista, in via Galilei 4 (secondo piano).
Al termine dell'assemblea sarà predisposta la proposta di documento costitutivo della Rete. Il documento sarà approvato, dopo l'esame da parte di tutte le associazioni, nell'assemblea successiva, che si terrà alla fine del mese di febbraio.
Per il comitato promotore:
Giorgio Pagano, Associazione Culturale Mediterraneo
Giancarlo Saccani, Gruppo Azione Nonviolenta