In queste settimane celebriamo il Giorno della Memoria e poco più avanti celebreremo il Giorno del Ricordo, momenti in cui si commemorano due gravi tragedie del secolo scorso, il dramma dell'Olocausto e quello delle Foibe e dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati, tragedie determinate e costruite da Governi e tollerate dalla maggioranza dei cittadini europei e italiani, chi per convinzione, chi per ignavia, chi per mancanza di coraggio, chi per inconsapevolezza in un'epoca in cui le informazioni non erano alla portata di tutti.
Celebriamo per non dimenticare e per monito alle generazioni future. Ma monito di cosa?
Nelle prossime ore, approderà nel porto della nostra città, la Geo Barents con il suo carico di sofferenze e speranze. La porta di Sion accoglierà 237 migranti, tra cui 74 minori non accompagnati, che da giorni stanno percorrendo tutto il Mediterraneo in cerca del cosiddetto "primo porto sicuro". La nostra città, le sue istituzioni, con il sostegno dello organizzazioni della società civile, siamo sicuri saranno all'altezza dell'impegnativo compito dell'accoglienza come lo è stata in passato, pur dovendo improvvisare un sistema che nei porti davvero sicuri perché prossimi ai naufragi è collaudato dall'esperienza.
Nei prossimi anni certamente si celebrerà una giornata per ricordare come il Mediterraneo nei nostri giorni sia diventato un cimitero di povera gente e condannare la disumanità dei Governi e la viltà di una società opulenta che rifiuta di vedere quello che a differenza di 80 anni fa è già sotto gli occhi di tutti.
Nell'era dell'informazione globalizzata nessuno potrà accampare scuse. E quando i nostri nipoti ci chiederanno conto delle Geo Barents e delle Ocean Viking criminalizzate e sanzionate per i doppi soccorsi, per i primi porti sicuri raggiungibili solo dopo 1000 o 1500 km e giorni e giorni di navigazione in balia del mare grosso, cosa diremo dopo tutte le Giornate in Memoria e in Ricordo e dopo tutti i Mai più dedicati ai drammi del 900?
Non riusciamo a immaginarlo. Ma sappiamo cosa ci risponderanno. Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti.
Azione-ITALIA VIVA
Antonella Franciosi
Federica Pecunia
Laura Porcile