Il presidio è stato organizzato dalle segreterie provinciali di Cgil,Cisl e Uil con lo scopo di fare proseguire il lavoro per questi lavoratori che saranno lasciati a casa il prossimo 30 di agosto a causa della scadenza del progetto. ll motivo del "licenziamento" è il solito cioè la mancanza di fondi per il prosegimento dei lavori, molto apprezzati dai sindaci dove operano queste persone, che di fatto hanno coperto i paurosi vuoti di organico degli enti locali . I lavoratori si sono occupati in massima parte della pulizia degli alvei dei fiumi e quindi hanno svolto un prezioso lavoro di prevenzione idrogeologica dopo gli eventi alluvionali del 25 ottobre 2011. Ma hanno anche svolto lavori utili in altre mansioni sempre coprendo vuoti di organico. La soluzione che sarà richiesta direttamente al prefetto Giuseppe Forlani, che riceverà una delegazione, sarà quella attivare la Regione Liguria per la costituzione di un consorzio o di coop sociali atte alla stabilizzazione di questi posti di lavoro, come richiesto anche da un ordine del giorno presentato in consiglio regionale dal consigliere di "Liguria Viva" Ezio Chiesa. La situazione della Liguria è particolarmente difficile, con vari strati di popolazione che stanno precipitando nell'indigenza totale senza nessun tipo di protezione sociale. Se 150 persone rivendicano la prosecuzione di un lavoro pagato 7 euro lorde all'ora per un massimo di 20 giornate mensili per 800 euro, sempre lodi, senza ferie e malattia, siamo veramente messi male, dice il portavoce dei lavoriatori del Comune di Monterosso Gian Carlo Bailo. " Una volta, dice Bailo, bastava una circolare del ministro della funzione pubblica e i lavoratori sarebbero stati assorbiti negli organici dei Comuni, oggi con patti di stabilità e divieto assoluto di spesa per il personale si rischia la vera macelleria sociale. Ci dicono, incalza Bailo, che non ci siano più i fondi per andare avanti, ma vedo che per pagare gli stipendi dei politici questi li trovano sempre". Per Monterosso la soluzione ed i fiananziamenti ci sarebbero già e sono rappresentati del progetto del Fai di Punata Mesco e Fondazione Zegna. Se le cose dovessero volgere al peggio, ci troveremo di fronte a decine di famiglie che potrebbero pagare l'affitto e bollette del mese di settembre e poi si troverebbero letteralmente in uno stato conclamato di indigenza senza nessun reddito, visto che in italia non esiste un reddito minimo di cittadinanza. In ultimo, non si esclude che all'orizzonte venga attivata anche una maxi causa collettiva di lavoro visto che di fatto questa gente ha ricoperto mansioni totalmente simili dei lavoratori di ruolo degli enti locali dove per più di un anno hanno svolto le loro mansioni.
Gian Carlo Bailo portavoce lavoratori "Cantiere Scuola" Comune Monterosso al Mare.