Concentrarsi sulla sanità spezzina vuol dire analizzare tutte le problematiche legate al sistema sanitario territoriale, l’evento è il secondo di un ciclo di incontri organizzati dal PD che ha come tema quello della sanità pubblica.
“Si tratta di un’emergenza sanitaria”, afferma Jacopo Montefiori, segretario provinciale del PD “laddove mancano i requisiti minimi per erogare prestazioni sanitarie, per tenere in piedi il servizio pubblico di sanità locale.
Nel nostro contesto il tema della sanità e della gestione della sanità pubblica ha risvolti anche dal punto di vista sociale” – continua affermando che “Il tentativo portato avanti dai decisori politici di sostituire al servizio pubblico quello privato escluderà una sempre più larga platea di spezzini dalla possibilità di accedere alle cure”.
Il tema verrà portato in piazza il 23 novembre con un presidio organizzato insieme alle altre forze di opposizione di centro sinistra, per creare una forte mobilitazione per difendere il servizio pubblico di sanità locale. “Noi siamo contro l’ingresso del privato nel cuore del sistema sanitario nazionale, contro la privatizzazione del servizio pubblico” dichiara Montefiori.
La questione affrontata ieri 12 novembre presso l’auditorium della Biblioteca Beghi alla Spezia affronta quei temi di disagio pubblico che la cittadinanza lamenta da anni. “Le carenze di posti letto, carenze strutturali e carenze di personale” ricorda Marco Santini, rappresentante del forum sanità del PD La Spezia e medico ospedaliero, “vennero denunciate anche nel giugno del 2019 con una lettera pubblicata e firmata da tuti i primari spezzini, a cui seguì il silenzio della Regione”. L’anno seguente si verificò la pandemia da Covid-19 che “sì colse di sorpresa, ma che scoprì una cosa già nota, la carenza di posti letto e di personale”.
“Il tema delle disuguaglianze e delle differenze tra il modello pubblico e privato è qualcosa che riguarda tutto” afferma Martina Giannetti capogruppo del PD del comune capoluogo, “le persone anziane in Liguria, nonostante percepiscano una pensione sono spesso sotto la soglia della povertà”. Ricollegandosi al discorso sulle carenze strutturali ricorda l’episodio di pochi giorni fa durante il quale, una parte di soffitto della neurologia dell’Ospedale Sant’Andrea è crollato e i pezzi sono finiti sopra i letti dei pazienti.
“Il problema non è solo la costruzione dell’Ospedale Felettino ma anche il mantenimento delle strutture già esistenti”. Inoltre, “tutta questa situazione drammatica poteva ricevere aiuto dai fondi del PNRR ma anche da questo punto di vista c’è stata una carenza importante, le case di comunità nel nostro comune andranno a corrispondere con i presidi già esistenti di via XXIV maggio e Bragarina, nel mancato rispetto degli indirizzi generali legati al PNRR che prevedevano una discussione più ampia con i comuni confinanti e la previsione dell’implementazione della rete sanitaria territoriale”.
In proposito interviene anche Davide Natale consigliere reginale PD, affermando che i punti su cui combattere sono essenzialmente due “il tema delle liste d’attesa e i soldi del PNRR”. Se si controllano i tempi di attesa degli esami dell’ASL Spezzino “tutte le Tac, le risonanze magnetiche, le ecografie, angiotac, colonscopie, non sono prenotabili, - continuando- per fare una visita oculistica ci vogliono 388 giorni.
Questo è il venir meno del diritto costituzionale del diritto alla sanità”. Un altro tema di cui si parla anche nel PNRR è quello della Telemedicina, un insieme di tecniche mediche ed informatiche che consentono la cura di un paziente a distanza o più in generale di fornire servizi sanitari a distanza, ricorda Natale, “ci sono regioni che stanno lavorando con progetti all’avanguardia e possono rendere di nuovo protagoniste delle comunità, in particolare per quelle aree geografiche che sono lontane dai centri urbani”.
La questione si incentra anche sul discorso della programmazione di una strategia specifica regionale e territoriale per quel che riguarda la sanità regionale della Liguria, “prima del Covid la direzione che si stava prendendo era quella del modello Lombardia, - spiega Andrea Orlando deputato alla Camera - un modello dove il privato, iper-ospedalizzato, creava dei modelli molto alti di specializzazione e una centralità delle dimensioni dell’ospedale, che con il covid si è rivelato fallimentare”.
“Dopo il Covid le regioni che avevano una centralità pubblica - continua Orlando - in qualche modo hanno aggiustato le cose alla luce di questo shock, la Liguria si è trovata improvvisamente senza la strategia primaria, che era quella di una delega progressiva privata”. “Nel frattempo però, arriva il PNRR che ha una visione di carattere programmatorio” spiega ancora, un sistema che dice di mettere insieme il sociale e il sanitario” seguendo in particolare il modello toscano, e “quelle che vengono chiamate case di comunità che vogliono essere un salto in avanti. Non sono più solo le case della comunità sanitaria ma un sistema che deve mettere insieme sia la dimensione sanitaria che quella sociale. La strategia che il PD mette in capo è quindi quella di battersi contro il modello sanitario privato e ripresentare una strategia pubblica della sanità, volta a garantire i servizi aperti a tutti i cittadini".