Sarebbe dovuto cominciare alle 21.00 ma, in realtà, il dibattito pubblico in Consiglio Comunale sul progetto “truck loading” di GNL Italia che prevederebbe, tra l'altro, l'attraversamento del Golfo della Spezia da parte di bettoline cariche di gas naturale liquefatto, inizia quasi un'ora e mezza dopo.
Subito dopo l'appello e l'inno, infatti, il Consigliere Guido Melley (LeAli a Spezia) chiede la sospensione della seduta per quindici minuti, che poi diventeranno trenta; non si rientra neppure completamente in aula che arriva una nuova richiesta, questa volta dalla maggioranza, per bocca del Consigliere Piaggi, per proseguire nella sospensione.
E' la conferma di quanto era nell'aria già da qualche giorno, ovvero l'impegno da ambo le parti per arrivare ad un documento unitario, possibilmente votato all'unanimità, in modo da dare maggiore forza al messaggio così lanciato dall'assemblea cittadina, messaggio diretto in primo luogo, anche se non solo, all'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale alla quale spetta la decisione in merito alle concessioni demaniali a GNL Italia.
La conferma arriva quando, intorno alle 22.20, il Consiglio Comunale inizia la fase dibattimentale di fronte ad un gruppo di cittadini presenti nella parte della sala a loro riservata e a quanti seguono la discussione in streaming.
A prendere la parola è Guido Melley (LeAli a Spezia) che nei giorni scorsi aveva presentato, insieme al resto dell'opposizione, la mozione che si sarebbe dovuta discutere in questo Consiglio Comunale straordinario. Le sue parole fanno subito capire che molto probabilmente, stavolta, il dialogo tra maggioranza ed opposizione non si è trasformato in scontro, ma in collaborazione proficua.
“Sarebbe importante – sottolinea Melley - che il Consiglio comunale si esprimesse compatto sul tema, pensiamo che si possa arrivare a questo, pertanto ritiriamo la nostra mozione e si discuterà sul documento che è stato appena protoccolato e che mi pare sia stato firmato da tutti i capigruppo”.
E' la conferma che l'accordo c'è. Anche se sull'unanimità si levano subito le ombre scaturite a seguito dell'immediato intervento di Fabio Cenerini (Gruppo misto di maggioranza): “La firma di tutti i capigruppo non c'è, io non ho avuto modo di leggere il documento, devo leggerlo prima di decidere se firmarlo”.
Ancora qualche minuto, quindi, per dare modo a tutti i Consiglieri di leggere il nuovo ordine del giorno, condiviso tra maggioranza ed opposizione, poi inizia la discussione.
Parola al relatore Guido Melley: “Da 50 anni abbiamo un impianto che molti cittadini non vorrebbero sul territorio perchè è potenzialmente pericoloso ed insiste in una baia bellissima. Ora, però, non siamo qui a parlare se sia un impianto giusto o sbagliato, questo non è il momento, vista la situazione contingente. Qui, però, non si parla di un progetto che rigurda il fabbisogno energetico nazionale. Qui si parla di gas per l'autotrazione, che verrebbe prodotto a Panigaglia e sarebbe trasportato con bettoline dall'altra parte del Golfo. Abbiamo presentato ora un documento condiviso tra maggioranza ed opposizione perchè è giusto che il Consiglio comunale della Spezia si esprima, anche se lo stabilimento è nel Comune di Porto Venere”.
Evidenzia poi, brevemente, quelle che vengono ritenute le principali criticità del progetto di GNL Italia: “Verrebbero realizzate nuove nfrastutture a mare e a terra ed il Golfo sarebbe attraversato da bettoline che potrebbero muovere da 28 a 52 autobotti nell'arco della giornata. Questo sito non è idoneo ad un servizio del genere. Il Golfo è “intasato” da tante altre presenze: navi da crociera, imbarcazioni della marina, navi da diporto, traghetti...
Il Ministero dell'ambiente, purtroppo, non ha assoggettato a VIA questo progetto. Ora vogliamo fare in Consiglio comunale un atto forte, che noi riteniamo rispecchi il volere dei cittadini e mi auguro si arrivi ad un voto unitario perchè in ballo c'è l'istanza presentata da GNL Italia all'Autorità Portuale. Di fronte ad un pronunciamento contrario e compatto del Consiglio comunale, l'AdSP, se desse le concessioni, andrebbe nella direzione opposta alla volontà dei cittadini. A rischio ci sono la tutela ambientale, la vivibilità e la sicurezza, anche della navigazione, nel Golfo”.
Sono stati introdotti già gran parte dei temi che verranno ampliati ed approfonditi durante il dibattito, che toccherà anche la questione della strada Napoleonica.
Questione che tocca subito Franco Vaira (Gruppo misto di minoranza): “Sono soddisfatto perchè siamo arrivati, su un tema importante per la cittadinanza, ad una mozione comune. Bisognerà farlo anche su altri temi vitali per la città, mettendo da parte le posizioni politiche, per trovare soluzioni. Il progetto delle bettoline non comporterebbe nessun vantaggio agli spezzini, il sito non è idoneo. Dobbiamo dire di no anche perchè dobbiamo porci una domanda: che cosa può ancora sopportare il nostro piccolo Golfo?
Un altro punto della mozione che mi sta particolarmente a cuore è la necessità di affrontare una questione di sicurezza, che significa anche affrontare la questione della Napoleonica”.
La prima voce della maggioranza è quella di Domenico Zito (Unione di Centro), che ridimensione le speranze risposte sugli effetti della mozione: “Voglio innanzitutto sottolineare che il sindaco si è adoperato abbondantemente contro questo progetto. Personalmente non sono così ottimista sulla possibilità di intervenire tramite questa mozione su disposizioni che sono molto sopra di noi. Questo documento esprime una posizione: le preoccupazioni nostre e della cittadinanza. Finora però tutti gli enti preposti hanno dato il via libera al progetto”.
Gli risponde Martina Giannetti, capogruppo del PD: “Capisco lo scetticismo del Consigliere Zito, ma credo che il documento avrà un suo peso. Anche se arriva quando ormai i tempi sono ristretti, è una voce significativa che porterebbe l'Autorità Portuale a dover motivare la propria decisione. Il progetto prevede un investimento di circa 30 milioni e l'entrata in servizio delle bettoline nel primo trimestre 2024: la richiesta delle concessioni è fino al 2035, ma nel business plan di GNL Italia lo sguardo si allarga al 2048. Noi ora mettiamo in discussione questo progetto, non il rigassificatore”.
Giacomo Peserico (La Spezia Civica Peracchini sindaco), dal fronte della maggioranza, pone l'accento sul tema della sicurezza: “Qui oggi non stiamo parlando di ambiente, ma di sicurezza. Nel 2015 quando fu sospeso il raddoppio a terrà del rigassificatore si cominciò ad intravvedere la questione bettoline. Allora si parlava di trasporto via terra passando per la Napoleonica, ma c'era un problema di sicurezza. Poi con il tempo si è passati alle bettoline, ma il problema di sicurezza resta: passerebbero in mare, ma sarebbero comunque prima nel golfo e poi all'interno della città. Ci sono tanti timori legati alla sicurezza”.
Dal fronte opposto anche Massimo Lombardi (Spezia Bene Comune) pone l'attenzione su questo aspetto: “Dobbiamo porre al centro i diritti di una comunità. Questo progetto mette a repentaglio una serie di paesi del Golfo. Dobbiamo salvaguardare i cittadini della Spezia”.
Dalla minoranza Roberto Centi (LeAli a Spezia) interviene per sottolineare che la contrarietà al progetto contenuta nella mozione deve essere considerata come un NO in toto: “Sono soddisfatto del documento al quale siamo arrivati, anche perchè si parla di Panigaglia come di un problema di tutto il Golfo. Il documento ribadisce la netta contrarietà al progetto, voglio essere chiaro, deve essere inteso come contrarietà non solo alla concessione di Calata Malaspima, ma a tutto il progetto”.
La Consigliera Giorgia Lombardi (Spezia con te), oltre a ribadire che in discussione non è, ora, il rigassificatore, ma il progetto bettoline, pone un interrogativo: “Le cisterne piene di gas caricate su bettoline avrebbro rotte che taglierebbero perpendicolarmente le tratte di tutte le altre imbarcazioni. La Capitaneria dovrebbe fermare tutta l'operatività del porto al passaggio delle bettoline?”.
Marco Raffaelli (PD) guarda con un po' di rammarico a quanto si sarebbe già potuto fare: “E' necessario che la città alzi la testa e faccia le proprie rivendicazioni. Ci si sarebbe anche dovuti opporre alla decisione del Ministero di non sottoporre il progetto a VIA”.
Rammarico anche nelle parole di Gianmarco Medusei (Lega): “E' un peccato essere arrivati sul filo di lana e non aver condiviso un percorso in Commissione. Fa piacere però che ci sia ora una mozione unitaria. Ritengo imporante anche che si parli di una viabilità alternativa alla Napoleonica, tema che è sul tavolo anche del Consiglio regionale”.
Umberto Costantini (Fratelli d'Italia) ribadisce: “Oggi scriviamo una pagina di buona politica. La tutela della salute e della sicurezza non devono avere colore politico. Mi auguro da qui in avanti che queste situazioni si ripetano più spesso”.
L'unica voce fuori dal coro è quella di Fabio Cenerini: “Non si può dire che si è cercata la condivisione di tutti: io ho visto il documento solo poco prima che fosse presentato e lo condivido solo in parte.
Sono d'accordo che Calata Malaspina non sia adatta allo sbarco delle bettoline, così come che non si parli di un orizzonte di 24 anni. Il tema però riguarda una questione anche nazionale. Se fossimo di un'altra città vedremmo tutto diversamente, mi sembra si faccia un discorso un po' egoistico, vista la situazione nazionale ed internazionale nella quale ci troviamo. Io chiederei lo spostamento dello sbarco in un'altra area, che impatti meno sul centro cittadino, e che si faccia un progetto più limitato nel tempo. Credo, però, che ora serva una visione meno egoistica”.
A chi tenta di portarlo verso il SI' al documento che, è ormai chiaro, significherebbe approvazione all'unanimità, sottolineando che non ci sia diretta correlazione tra questo progetto ed il fabbisogno energetico nazionale, Cenerini risponde: “La politica non deve limitarsi a vedere il contingente. Anche l'autotrazione è un problema nazionale, non lo è solo il riscaldamento. Bisognerebbe dire che oggi va fatto il progetto più limittao temporalmente ed al contempo bisognerebbe anche avere il coraggio di parlare della dismissione di Panigaglia, magari facendo anche un rigassificatore sempre alla Spezia ma in luogo diverso”.
Si vota: 28 favorevoli, 1 contrario, 0 astenuti.
L'unanimità auspicata non c'è, ma resta una larghissima maggioranza. Il Consiglio comunale dà pieno mandato al sindaco per depositare, presso l’Autorità Portuale, entro il 15 novembre, le osservazioni contrarie al progetto. E' un messaggio forte alla stessa AdSP alla quale spetta la decisione sulle concessioni. Che cosa vorrebbe la città è chiaro.