+Europa La Spezia esprime la sua vicinanza e solidarietà a don Giulio Mignani, il parroco di Bonassola recentemente sospeso dall'esercizio sacerdotale per le sue posizioni favorevoli all'aborto, alle unioni omosessuali e all'eutanasia.
Non ci stupiamo dell'atteggiamento della Chiesa, che oggi in una nota ha nuovamente ribadito che le esternazioni di don Giulio non siano in linea con i predetti ecclesiastici ma, pur non condividendo affatto le posizioni espresse dal vescovo, le riteniamo legittime.
I diritti civili, come unioni fra persone dello stesso sesso, fine vita e aborto, rischiano di non poter essere garantiti, sia per mancanza di leggi – sebbene la Corte di Cassazione abbia sollecitato il Parlamento a legiferare in materia di eutanasia – che per la mancata applicazione delle stesse, come nel caso della 194.
La società negli ultimi decenni ha subito profondi cambiamenti, e spesso anche chi è cattolico o vota partiti notoriamente prolife e lontani delle istanze del mondo LGBTQ, affronta queste delicate tematiche con atteggiamenti molto diversi dalle posizioni espresse ufficialmente dalla parte politica in cui si riconosce e dalla gerarchie ecclesiastiche.
Alla luce di questo vicenda troviamo incoerente che la chiesa sia solita stigmatizzare solo i comportamenti di sacerdoti come Don Giulio, che hanno il coraggio e la capacità di affrontare temi difficili e in contrasto con i precetti della chiesa, come quelli che ha esternato ai suoi fedeli, mentre per certi casi, che hanno visto ministri di culto violare palesemente il codice penale, se ne sia pilatescamente lavata le mani.
Coordinamento Più Europa
La Spezia