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Piano rifiuti della Liguria, il PD: "Visione da metà Novecento" In evidenza

Secondo il Partito Democratico non tiene in considerazione le priorità, ovvero riuso e riciclo.

Il centrodestra in Regione ha approvato,  con una sola astensione, il nuovo Piano regionale rifiuti 2021-2026, contro il quale come partito, invece, ci siamo fermamente opposti.

Un piano regionale che è una contraddizione perchè non pianifica nulla ma si occupa della gestione dei rifiuti come poteva fare una giunta a metà del '900, peccato che il mondo non sia più quello.

La strategia europea sull’economia circolare, che il nostro Paese ha adottato, prevede per la gestione dei rifiuti in ordine di importanza: prevenzione, riuso, riciclo, recupero, recupero energetico e, solo in ultima ipotesi, smaltimento in discarica.

Nel nuovo piano è evidente l’assenza delle principali priorità, nessuna reale intenzione a investire sulla prevenzione, riuso e riciclo non un impianto dedicato al riciclaggio dei materiali, nessun obiettivo ambizioso per la raccolta differenziata.

Compaiono invece grandi impianti, sovrastimati per il territorio ligure, per la produzione di TMB da rifiuti indifferenziati, come l’impianto di Saliceti e un termovalorizzatore la cui posizione rimane ancora da definire.

Viene da pensare anche ai famosi cassonetti intelligenti della nostra città: un’alta percentuale di raccolta ma dal punto di vista della qualità moltissimi dubbi. Di certo gli impianti previsti dal piano vengono in aiuto per risolvere questa situazione: TMB e termovalorizzatore. Peccato che il recupero di materie dai rifiuti sia un’esigenza e non un passatempo noioso da far fare ai cittadini.

Che dire sui biodigestori previsti? Tanti e tanto grandi da suscitare il dubbio sulla loro effettiva possibilità di funzionare con chiare conseguenze sulla collettività. Come poi non commentare la presenza del biodigestore di Saliceti? Un’opera che abbiamo contestato fin dal suo esordio progettuale, per le tante criticità che aveva, un’opera bloccata, in attesa della conclusione di un iter giuridico ma che, con arroganza, viene riproposta nel nuovo Piano come autorizzata.

Peccato poteva essere un’occasione diversa di crescita sostenibile per il nostro territorio. Insieme al Forum Ambiente continueremo ad elaborare spunti e stimoli per una visione alternativa per la nostra provincia e regione nell’ambito di una vera economia circolare.


Renata Angelinelli
referente provinciale ambiente PD La Spezia

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