Nel corso di trattamenti chemioterapici e radianti, la caduta dei capelli rappresenta uno degli effetti collaterali più temuti da coloro che si sottopongono a trattamenti antitumorali in termini di risvolti psicologici devastanti e traumatizzanti che questo fenomeno provoca sulla persona.
Autorevoli studi scientifici internazionali, noti da tempo, hanno confermato che l’utilizzo di un apposito casco refrigerante (detto “Artic Heat”), in grado di raffreddare il cuoio capelluto immediatamente prima e nel corso del trattamento, si è rivelato un valido strumento contro il problema dell’alopecia grazie al restringimento dei vasi sanguigni che irrorano la cute e così permettono di limitare gli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici responsabili della caduta dei follicoli peliferi.
Si tratta di un dispositivo ben tollerato in quanto per sua natura non invasivo e già dal 2018 è utilizzato in nove ospedali italiani: in tutta la Liguria ve ne sono solamente quattro e se li abbiamo è grazie a delle donazioni private, come avvenuto per l’ultimo casco refrigerante installato nel 2021 presso il Day hospital oncologico dell’Ospedale Galliera acquistato dall’associazione AVO (Associazione Volontari Ospedalieri).
L’ordine del giorno, passato all’unanimità dopo aver incassato la sottoscrizione dei gruppi consiliari di maggioranza e minoranza, impegna altresì l’Ente a garantire le coperture finanziarie per l’acquisto degli accessori elettromedicali collegati, al fine di garantire che tutti i presidi ospedalieri, dove si somministra la chemioterapia, ne abbiano un numero congruo rispetto ai casi trattati annualmente.
Paolo Ugolini
Consigliere regionale MoVimento 5 Stelle