Non tutti sanno che Peracchini in campagna elettorale ha utilizzato la comunicazione istituzionale del Comune sui quotidiani per farsi propaganda elettorale a spese dei contribuenti. Ma qualcuno non si è accontentato di rilevarlo, ma ne ha fatto formale denuncia all'Agcom: dopo la data di convocazione dei comizi elettorali è infatti vietato usare la comunicazione istituzionale per 'incensare' l'Amministrazione e la maggioranza uscenti, anche in forma indiretta.
Agcom, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha condannato l’Amministrazione uscente per uso strumentale dei soldi pubblici obbligandoli a una pena pecuniaria. Un reato archiviato quindi, ma non per questo meno degno di nota, soprattutto a poche ore dal voto, perché gli spezzini devono sapere che il loro sindaco si è fatto propaganda elettorale con i loro soldi.
Il provvedimento di Agcom, infatti, certifica che la propaganda elettorale di Peracchini è stata fatta a spese degli elettori e ha ‘preso atto che il Comune della Spezia ha provveduto alla pubblicazione sul sito web istituzionale di un messaggio recante l’avvenuta violazione a far data dal 4 maggio 2022 e per la durata di 15 giorni’. Cosa significa questo? Significa che Peracchini & C., una volta colti in fallo, hanno compiuto di gran carriera un atto di ‘adeguamento spontaneo agli obblighi di legge’ e una pubblicazione della notizia della commessa violazione che costituisce una forma di 'ravvedimento operoso', una sorta di patteggiamento, di atto di contrizione che consente di ottenere l'archiviazione del procedimento a proprio carico da parte di Agcom.
Ma la prova indelebile della scorrettezza, della disinvoltura e perfino dello smarrimento della linea di demarcazione fra risorse pubbliche e risorse private in casa Peracchini, quella non si archivia. Spezia merita di più di un Sindaco che sperpera soldi pubblici per farsi promozione elettorale. Un atto di una gravità unica, di cui sul sito del Comune ovviamente ormai è sparita ogni traccia. La ragione per la quale comunico tutto questo non è per polemica elettorale ma perché il concetto di gestione pubblica è un fatto morale, ancora prima che politico. Sento il dovere morale di denunciare questo fatto.
Piera Sommovigo
candidata sindaco del centrosinistra