Uno dei temi ricorrenti in questa campagna elettorale riguarda la valorizzazione del percorso museale a fini turistici.
In realtà la presenza dei diversi musei riguarda prima di tutto chi abita il territorio e in particolare le generazioni più giovani.
Il problema che si trova davanti la politica spezzina oggi è decidere cosa fare del sistema museale: un investimento a favore della crescita culturale della nostra comunità o un problema ereditato dagli anni del centrosinistra?
E quindi e di conseguenza vogliamo attrezzarci per renderlo capace di attrarre turismo ed in particolare turismo culturale ?
Se il museo Lia ha quasi per natura una sua autonomia e missione, viceversa è marcato il declino del Camec che da anni ospita esposizioni senza dubbio accurate, spesso dovute alla generosità di intelligenze locali, ma che lo caratterizzano come un piccolo contenitore di provincia, a differenza della aspirazioni iniziali del 2004.
Peracchini ha scelto di considerare i musei un peso, pari all'assessorato alla cultura che infatti è stato abolito.
Io credo l'esatto contrario: dal Camec al Lia, al circuito liberty, con piazza Verdi e il palazzo delle Poste, la città ha un patrimonio che può diventare un grande volano di cambiamento. Cambiamento delle persone che vivono alla Spezia, cambiamento nella percezione che i turisti hanno della nostra città. Il mondo è un fatto complicato, soltanto gli strumenti della cultura aiutano a comprenderlo, l'intrattenimento diverte ma non aiuta.
Antonella Franciosi
candidata a Sindaco per Spezia Riformista