"Caro Paolo, all’interno della Democrazia Cristiana sei una persona che ho sempre stimato, ritenuta corretta nel comportamento politico e nei rapporti della vita, che ritengo i più importanti , pur militando nello stesso partito su posizioni diverse", così Loriano Isolabella rispondendo a Paolo Bufano.
"Non posso invece condividere con te quando sostieni che quella della Democrazia Cristiana è una esperienza irrepetibile con il tempo ma oggi conclusa. Risulta pur vero che la società nel frattempo si è evoluta ,ritengo non migliorando di certo il funzionamento delle istituzioni in una prospettiva di valorizzare la partecipazione democratica dei cittadini alla vita della propria comunità".
"Sono concorde nel confermare che dopo l’addio dato nel 1995 nella sezione DC ai tanti amici di Sarzana, e tu sai che in quella zona avevo tanti consensi ,mi sono poi ritrovato insieme con te nella Margherita nel ruolo di capogruppo in Comune della Spezia sotto la regia di un segretario provinciale e di un presidente della Provincia in grado di dare grande dignità al ruolo del partito nella maggioranza di centro sinistra alla Spezia".
"Hai dimenticato tuttavia, con la tua precedente simpatica e stimolante conversazione un passaggio molto importante, la fusione tra la Margherita un partito di centro con il PD, alla quale non volli aderire in quanto ritenevo inopportuno cancellare una forza politica che sotto la guida di Rutelli superava il 10%".
"Mi era stato offerto di fare il capogruppo in Comune della Spezia, pur di convincermi a condurre tutto il gruppo nel processo di fusione dei due partiti, in quanto per la provincia era stato designato un rappresentante del PD, mi ero incontrato con Andrea Orlando che mi aveva confermato irreversibile il processo di fusione avviato al quale esplicitamente mi rifiutai di aderire".
"La conferma di questo errore dopo qualche anno lo manifestava Matteo Renzi che, dopo aver conseguito oltre il 40% alle elezioni europee, veniva sconfitto da lotte interne in un referendum necessario per rendere più funzionale il Parlamento con la modifica delle funzioni rappresentative del Senato".
"Non mi devi poi citare per il rispetto che ho per la tua intelligenza l’esempio di Roma dove De Gasperi rifiuta i voti del MSI, se è vero che le idealità sono annacquate per cui il Comunismo non esiste più, neppure si può sostenere che vi siano oggi partiti fascisti, ma eventualmente solo pazzi che esistono in tutte le società".
"Concludo ancora con quanto ci divide nel considerare cinque stelle, un partito che nulla ritengo abbia in comune con le tradizioni del PD, soprattutto quando si parla di partito di tradizione di una democrazia interna del tipo occidentale".
"Mi fanno rabbrividire le notizie di questi giorni soprattutto se parli di Russofilia, Sovranismo, Euroscetticismo quando si sente da organi autorevoli dell’informazione di ingerenze sovrannazionali per favorire il Governo giallo verde a cui personalmente non credo".
"La tua lettera non mi ha di certo convinto. Mi ritengo ancora un democristiano, come l’ultimo dei Pellerossa, che vuole riproporre nella società contemporanea ancora tali valori. Neppure ti nego il diritto che anche tu lo sia tanto è vero, quando lo vorrai, sarò sempre disponibile a confrontarmi con Te sui temi della società attuale e sulla attualità della storia della DC ed infine sulla questione morale".
