Nelle prossime elezioni amministrative per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale della Spezia, Loriano Isolabella si presenta candidato consigliere nella lista dell'UDC, che sostiene Pierluigi Peracchini.
Nel suo curriculum tanti anni di esperienze: circa 30 anni come consigliere comunale, 10 passati in Regione come presidente di commissione e come assessore, iè stato anche dirigente dell'ATC, revisore dei conti e consigliere di amministrazione in diverse società pubbliche, quali Oto Melara, ASL 5, ASL 3 e alcune compagnie di assicurazione. Per un decennio è stato anche docente presso la facoltà di Ingegneria all'Università di Genova.
Ora, all'età di 76 anni, vuole riprovare a fare il consigliere comunale alla Spezia.
Perchè ha deciso di candidarsi, visto che è attualmente capogruppo della minoranza nel consiglio comunale di Varese Ligure?
Il desiderio, che mi ha spinto a promuovere la lista dell'Unione di Centro, è quello di far conoscere i valori della centralità democratica, ispirati dalla tradizione della dottrina sociale della chiesa e della Democrazia Cristiana, un partito del quale le nuove generazioni che partecipano al voto neppure conoscono la storia, legata alla ricostruzione del nostro Paese.
Non penso di certo di aspirare a conquistare un posto in Consiglio comunale o un incarico di Assessore, probabilmente continuerò a portare a termine il mio impegno di amministratore a Varese Ligure, tuttavia voglio impegnarmi in queste elezioni per far crescere e fare eleggere una classe politica di democratici, rappresentanti di un centro moderato.
Abbiamo notato che la tua lista ha una notevole rappresentanza femminile.
Non mi ricordo al momento esattamente il numero perchè le liste, fino a quando non si consegnano, non sono mai definitive, ma mi sembra che addirittura il numero delle donne, con esperienze nella società civile, sia prevalente. Vi sono medici, impiegati di aziende private, studenti, casalinghe e pensionate, titolari d'impresa che rappresentano il nostro tessuto sociale.
Che cosa chiede al futuro sindaco?
Riconsegnare la balneazione alla città. Questo non vuol dire solo consentire di individuare uno specchio di mare balneabile, all'interno del nostro territorio, ma ridisegnare gli spazzi occupati dopo gli anni '50, prima utilizzati sai bagni Nettuno e dei dipendenti della Marina Militare. In parte ciò si sta già realizzando con la il terzo bacino e l'utilizzo di Calata Paita per l'attività turistica. Però c'è ancora tanto da fare, come razionalizzare la presenza di Fincantieri all'interno dell'arsenale, consegnando così al quartiere del Muggiano le sue caratteristiche e la sua vocazione turistica come sta avvenendo per Cadimare e Marola.