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"Perchè l'amministrazione non ha investito nel centro storico di Sarzana?"

Le osservazioni del segretario del circolo PD Francesca Castagna.

Il flop dei saldi prima e le serrande abbassate dei negozi del centro storico, sempre più numerose, hanno generato sulla stampa locale alcune riflessioni sullo stato di salute del commercio cittadino e sulle politiche necessarie per favorire un rilancio del centro storico e delle sue attività.

 

L’assessore al ramo confida che la qualità e quantità degli eventi che la Giunta si accinge a mettere in campo possano in qualche modo risolvere una crisi che viene da lontano e che la pandemia ha soltanto accentuato. Tuttavia numerosi ed altrettanto autorevoli operatori commerciali del centro storico la pensano diversamente.

Si ritiene di dover intervenire in questo accenno di dibattito perché pensiamo che il rilancio del centro storico di Sarzana sia il tema principale sul quale la nuova amministrazione avrebbe dovuto concentrare le sue massime attenzioni e perché crediamo che gli eventi culturali, anche se di qualità, possano aiutare le attività commerciali, ma non siano sufficienti da soli a far superare le attuali difficoltà ed a conferire loro una rinnovata vitalità.

Il centro storico ha la necessità, prima di ogni altra cosa, di interventi significativi in grado di evidenziarne ancor di più l’unicità e la bellezza che non deriva soltanto dalla presenza di chiese, monumenti e palazzi di grande pregio storico-artistico (oggi un po’ appannati), ma dal suo disegno urbano rappresentato dall’insieme di tutto quanto costituisce il centro storico cittadino (piazza, strade, abitazioni, ecc...) e che ne fa un unicum speciale, un ‘monumento’ architettonico straordinario di per sé. Sarzana è stata per alcuni anni (fino alla crisi del 2008, dalla quale peraltro il nostro Paese non si è mai pienamente ripreso) la città forse più ambita dal punto di vista culturale e turistico di tutta la nostra provincia e da tale indiscussa attrattività ha sempre beneficiato principalmente il commercio cittadino e, conseguentemente, l’intera città. Ciò è avvenuto in virtù di interventi importanti: furono ripavimentate le piazze, le strade (oggi una costante insidia) e l’intero centro storico fu dotato di una nuova ed accattivante illuminazione (certamente migliore di quella recentemente predisposta da questa amministrazione) e altro ancora.

Oggi (ma già da tempo) c’è la necessità di rimettere mano al nostro centro storico con interventi che siano in grado di mettere in risalto tutte le potenzialità ancora inespresse. Ebbene, assistiamo a continui e cospicui finanziamenti da parte della Regione al nostro Comune (un tempo neppure pensabili) anche per progetti certamente discutibili (come i nuovi due ponti sul Calcandola per 5 milioni di euro).

E allora pare legittimo chiedersi perché l’Amministrazione Comunale non abbia investito e non investa significativamente nel centro storico cittadino? Abbiamo affidato ad un famoso architetto, Stefano Boeri, l’incarico di predisporre il nuovo Puc di Sarzana. Perché a distanza di quattro anni la Ponzanelli non gli ha consentito di produrre nulla? Perché non è stato chiesto a Boeri fin da subito di aiutarci in questa sfida che per Sarzana è essenziale? Interventi incisivi in Via Landinelli, nell’ex capannone della Coop e nel fabbricato della ‘Casa del mutiliato’, solo per fare un esempio, sarebbero in grado di rivitalizzare non solo quella strada, ma l’intero centro storico.

Oltre alla generosità del Fondo Strategico Regionale, dovremo puntare sulle risorse europee, sui bonus edilizi statali capaci di sottolineare la bellezza ed garantire sicurezza e risparmio energetico agli edifici del centro. L’A.C. avrebbe dovuto essere la protagonista di una efficace azione di promozione verso i cittadini di questi nuovi strumenti di ristrutturazione, attrezzando adeguatamente i suoi uffici per instradare e favorire l’iniziativa privata. Inoltre, parte di quelle significative risorse economiche che il Comune di Sarzana ha ricevuto dallo Stato per aiutare chi in questi anni di pandemia ha subito una contrazione fortissima dei propri profitti avrebbero dovute essere messe a disposizione di chi è costretto ad affrontare questa nuova condizione lavorativa, predisponendo una politica tributaria strutturalmente diversa, dove il Comune non è solo un esattore, ma si preoccupa anche di far vivere dignitosamente i suoi cittadini e le loro attività, predisponendo - per esempio - forti facilitazioni tributarie a chi stipula contratti di locazione commerciali /o artigianali che si facciano carico della nuova realtà.

Queste sono solo alcune delle cose che andavano e andrebbero fatte. In breve, se non si parte dalle reali necessità del nostro centro storico e di chi quotidianamente lo vive, gli eventi dell’estate sarzanese si riveleranno essere solo pannicelli caldi.


Francesca Castagna
Segretario PD Circolo Centro Storico Sarzana

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