“Colgo con estremo favore l’iniziativa dei Consigli Comunali di Vernazza e Riomaggiore per chiedere, come avevo già fatto in sede di Consiglio Regionale attraverso un ordine del giorno approvato all’unanimità, che venga concluso l’iter amministrativo per definire le modalità in base alle quali riconoscere la definizione di storici e eroici ai vigneti che possiedono le caratteristiche previste dalla normativa europea e nazionale”, così il consigliere regionale del Partito Democratico Davide Natale sui vigneti storici ed eroici delle Cinque Terre.
“Le due Amministrazioni, con i documenti approvati, evidenziano come il riconoscimento della qualità di vigneti storici ed eroici possono aiutare a consolidare la ritrovata spinta verso le attività agricole. Sono convinto che il legislatore, nel riconoscere una deroga per una tipologia ben determinata di coltivazioni delle viti, abbia voluto sottrarre questa categoria di vitigni ai limiti e ai vincoli della normativa europea e nazionale per quanto riguardo le autorizzazioni al reimpianto. Chi conosce il nostro territorio, non solo locale ma di tutta la Regione, sa bene che sia le zone coltivate che quelle che si possono recuperare rientrano nella definizione di vigneti storici ed eroici”, osserva Natale.
“La Regione, visto che conosce i contenuti della bozza della circolare del Ministero dell’Agricoltura che dovrebbe uniformare gli atti delle diverse Regioni, dovrebbe, visto che la competenza è propria dell’Ente regionale, anticipare i tempi, anche perché ogni mese che si perde significa perdere la possibilità di vedersi riconosciute le premialità per gli agricoltori. Siccome il mio primo documento risale al dicembre 2020, credo sia giunto il tempo di mettere in atto quanto intere comunità attendono".
"In attesa di questi provvedimenti - conclude - e per non perdere nemmeno un’autorizzazione di reimpianto, su sollecitazione di alcuni operatori e alcune associazioni di categoria, ho depositato un ulteriore ordine del giorno con lo scopo di prevenire le situazioni di abbandono trovando le forme più idonee per mettere in contatto la domanda di nuovi terreni autorizzati e chi non riesce più a mantenere in attività i terreni già autorizzati. Infatti, assistiamo, non di rado, all’abbandono di terreni che sono regolarmente denunciati. Questo è un danno doppio: da un lato vi è una porzione di territorio non più mantenuto, da un altro si perdono autorizzazioni alla coltivazione della vite. Lo scopo è quello di mantenere il territorio coltivato e di dare risposte a chi oggi, dopo anni di abbandono dell’agricoltura, investe in un settore così importante per la nostra comunità. E’ una missione difficile ma con il coinvolgimento di tutti si può raggiungere”.