Con una lettera inviata la vigilia di Natale, il sindaco di Levanto, Luca Del Bello, ha chiesto ufficialmente al Presidente e assessore alla Sanità della Regione Liguria, Giovanni Toti, e al direttore generale dell’Asl 5-Spezzino, Paolo Cavagnaro, di concordare una data nella quale siano disponibili a partecipare ad una seduta del Consiglio comunale levantese e illustrare all’assemblea il futuro del Punto di primo intervento all’interno dell’ospedale San Nicolò.
Nello stesso tempo, il primo cittadino ha incontrato personalmente o contattato telefonicamente i parlamentari liguri e i consiglieri regionali spezzini e chiesto loro di farsi carico di un’azione a sostegno della permanenza e di una definitiva, più efficiente, riorganizzazione del più importante servizio erogato dal San Nicolò.
Come promesso in chiusura della seduta consiliare del 23 dicembre, dedicata interamente ad un confronto sulla situazione attuale della struttura ospedaliera e alla strategia da adottare per scongiurare ogni possibile ridimensionamento (o addirittura una soppressione) del Primo intervento, il sindaco ha subito messo in atto le indicazioni unanimi scaturite dall’assemblea e iniziato il duplice “pressing” al fine di conoscere al più presto le idee dei vertici della sanità ligure e spezzina sul ruolo del presidio ospedaliero e gli interventi per attuarle.
“Nonostante le voci e le indiscrezioni che trapelano ormai periodicamente - chiarisce il primo cittadino - l’amministrazione comunale di Levanto continua a rapportarsi con le istituzioni che programmano e gestiscono la sanità sul territorio”.
In ogni caso, il Consiglio comunale ha deciso di rimanere “aperto”, per accelerare ogni eventuale urgente convocazione la situazione rendesse necessaria.
“Come espresso chiaramente e in maniera unanime nel corso dell’assemblea consiliare - conclude Del Bello - chiediamo un confronto chiaro con i rappresentanti le istituzioni, ai quali continueremo a far presente come sia indispensabile mantenere aperto tutto l’anno, per 24 ore al giorno, un servizio che viene erogato in un’area su cui gravita un territorio molto vasto e con una viabilità problematica, e che deve garantire prestazioni sicure anche nei periodi in cui l’affluenza dei turisti fa impennare le presenze. È chiaro che se non dovessimo trovare nelle istituzioni degli interlocutori disposti ad ascoltare e recepire le legittime aspettative di un intero territorio, non esiteremo ad intraprendere iniziative più forti insieme ai cittadini”.