Nel Consiglio Comunale del 30 Novembre sono stato l’unico consigliere astenermi nella votazione della delibera sui contributi alle attività commerciali, tutti gli altri hanno votato a favore. Bucci si è astenuta perché avrebbe voluto allargare la platea anche ai negozi. La motivazione che ho portato sono abbastanza ovvie e sono sorpreso dalla bagarre che queste hanno suscitato nella maggioranza.
Sono contrario a dare contributi a pioggia. La pandemia non è stata uguale per tutti, tante imprese hanno sofferto ma una minoranza si è addirittura arricchita. Quello che si chiede ad un’amministrazione pubblica è proprio di amministrare, troppo facile destinare una buona fetta dell’avanzo in bilancio, 106.000 euro in totale a pioggia senza individuare un criterio.
Ho chiesto di guardare ad esempio al calo del fatturato per indirizzare gli aiuti a chi ne ha effettivamente bisogno. Oppure si potrebbero erogare sotto forma di incentivi, ad esempio incentivando l’acquisto di apparecchiature ecosostenibili come frigoriferi di nuova generazione oppure vincolandoli a corsi da sommelier di marketing o di inglese.
Mi sembrano proposte di buon senso, invece il Consigliere Carnasciali e la Presidente Nardone sono insorti. Ho detto che così si rischia oltre a aiutare imprenditori meritevoli, di pagare la vacanza con soldi pubblici a chi ha fatto extra-profitti. Strumentalmente si sono aggrappati ad una mia frase dimenticando il ragionamento generale, dicendo che “avrei dato uno schiaffo in faccia a chi ha veramente subito delle problematiche” e che “gli imprenditori oggi piccoli e grandi sono degli eroi” buttando la palla in tribuna.
Spero a prevalere sia il buon senso, che la delibera votata venga integrata introducendo dei criteri di calo del fatturato o degli incentivi. Non capisco questo trincerarsi, chi davvero ha avuto un calo del fatturato non avrà certo problemi a certificarlo.