"Una disparità incomprensibile". Così Francesco Bruzzone, capogruppo Lega Nord in Consiglio Regionale, commenta la situazione dei contributi per i malati di celiachia, diversi tra donne e uomini.
Nella seduta di Consiglio Regionale tenutasi questa mattina, Bruzzone ha presentato un'interrogazione – sottoscritta anche dai Consiglieri Regionali della Lega Nord Edoardo Rixi e Maurizio Torterolo – sulla assistenza sanitaria integrativa di cui usufruiscono i soggetti celiaci chiedendo al Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e alla sua Giunta di "uniformare a quella già percepita dai maschi adulti la quota mensile a sostegno del fabbisogno alimentare delle donne, di età superiore a 10 anni". Queste ultime, infatti ricevono contributi inferiori a quelli degli uomini: "Una sperequazione in base al sesso che non ha alcuna ragione di essere", ha affermato Bruzzone.
L'Assessore Regionale alla Salute Claudio Montaldo affermando che la disuguaglianza è frutto della normativa nazionale, secondo la quale il fabbisogno alimentare delle donne è inferiore a quello degli uomini. Un intervento in proposito richiederebbe quindi una modifica della legge statale vigente.
Francesco Bruzzone si è dichiarato insoddisfatto: "Ringrazio l'Assessore per la risposta chiara e sincera, ma credo tuttavia che si tratti di una norma assurda, alla quale la nostra Regione può e deve opporsi, seguendo l'esempio di quanto avvenuto altrove. Del resto un'altra Regione, la Puglia, ha legiferato in materia senza problemi riconoscendo che le donne possono mangiare quanto gli uomini. Chiediamo che la Liguria faccia altrettanto", ha affermato il capogruppo Lega Nord in Regione Liguria.