"Alla ostentata soddisfazione del presidente Toti per la campagna vaccinale, e nell'attesa generale del ritorno alla normalità, stupisce che non corrisponda nessuna riflessione o azione rivolta ai problemi che abbiamo e avremo nella cura delle malattie non covid. I dati indicano che affrontare queste malattie sarà un'emergenza. Sono due anni che non facciamo molte diagnosi e rinviamo cure perché le persone tendenzialmente stanno lontane dai pronto soccorso, dagli ambulatori, dagli ospedali. E, malgrado gli ingenti finanziamenti che arrivano da Roma, non creiamo i presupposti per la ripresa dei servizi territoriali, ambulatoriali e di prevenzione".
Lo afferma il consigliere regionale ligure del Partito Democratico, Pippo Rossetti, sulle attività di visita, diagnosi e cura medica ferme a causa dell'emergenza covid. Sul tema il Gruppo ha presentato due interrogazioni nell'ultimo Consiglio Regionale.
"Un dato su tutti - prosegue Rossetti - l'ultimo allarme riguarda i casi di diabete infantile, raddoppiati dopo la pandemia in Liguria tra sintomi sottovalutati e prevenzione cancellata dall'emergenza. Ma sappiamo anche che ci sono gravi problemi ad esempio sulle diagnosi precoci oncologiche, sulle cure della cardiologia e della salute mentale".
"Il problema non è tanto dare soldi a privati per ridurre le liste d'attesa - sottolinea il consigliere Pd - ma infrastrutturare i servizi territoriali delle Asl con tecnologie, personale e strutture dedicate. Questo arricchirebbe e aumenterebbe la produttività del sistema sanitario. Ma la Giunta Regionale non ha un modello né una strategia, una visione dei futuri ed essenziali servizi territoriali. Anche le strutture proposte dal piano Next Generation Eu richiedono una pianificazione progressiva delle attività non ospedaliere e senza una strategia costruiremo scatole vuote senza personale e senza le efficaci collaborazioni tra i medici del territorio, i servizi specialistici ambulatoriali e gli ospedali. Paradossalmente arrivano soldi, ma la Liguria impoverisce il servizio pubblico e il circuito dei privati è già pronto per riempire e utilizzare quanto costruiremo per la salute dei cittadini".