Questa mattina il Sindaco Pierluigi Peracchini è intervenuto nella III commissione consiliare di Regione Liguria sulla questione della centrale Enel alla Spezia.
"La richiesta di Enel di trasformare l'attuale gruppo a carbone della centrale della Spezia che con l'AIA attuale deve cessare entro il 31.12.2021 in un gruppo a turbogas trova, per quanto riguarda la Città, parere contrario sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista amministrativo", così ha dichiarato il sindaco Pierluigi Peracchini.
"La richiesta di Enel è dovuta alla necessità di Terna di garantire il fabbisogno energetico nazionale e avere la fornitura di kilowatt per il Paese, ma non è detto che questi kilowatt debbano essere prodotti proprio alla Spezia come è stato dagli anni Sessanta ad oggi attraverso l'utilizzo del carbone".
"Bisogna tenere presente che dal punto di vista sociale, ci sono state tantissime persone che in questi decenni hanno sofferto e, allo stesso tempo, il volto economico del nostro territorio è completamente cambiato. Dal 2015 La Spezia non solo è diventato un porto commerciale fondamentale dove già persiste il porto della Marina Militare, ma anche stazione crocieristica: il nostro porto accoglie ogni anno circa 1600 navi e in più, ogni anno, quelle da crociera. Se non ci fosse stata la pandemia mondiale, nel 2020 sarebbero sbarcate oltre 900.000 persone. Per questo, non possiamo permetterci di sommare inquinamento a inquinamento".
"Una centrale a turbogas con le caratteristiche presentate da Enel brucerebbe 6 milioni di metri cubi di gas al giorno nel cuore del Golfo dei Poeti: un'ipotesi che non possiamo permetterci. Nell'incontro con Enel l'Amministrazione è stata chiara con la richiesta di sapere quali fossero le aree da restituire alla città e a quali condizioni, e purtroppo non è mai stato ipotizzato dalla società investimenti, anche in termini occupazionali, che possano dare risposte quantitativamente accettabili, indipendentemente dalla centrale".
"Solo per fare un esempio, nel 1960 la centrale occupava circa 1000 persone, ora sono circa un centinaio. Con il progetto presentato oggi si prevedono nemmeno 30 posti di lavoro. E' inaccettabile sotto ogni punto di vista e il Consiglio Comunale della Spezia alla quasi unanimità ha ribadito più volte la contrarietà della presenza della centrale che utilizzi combustibili fossili".
"Come Amministrazione, abbiamo fatto una variante al PUC dividendo quell'area in tre distretti: due sono distretti artigianali, industriali, che però non prevedono l'utilizzo di combustibili fossili, come il gas, e l'altra è destinata ad area verde e sportiva. Una variante al PUC molto vincolante. Pertanto, il mio invito è che si rispetti la volontà del territorio che, anche con la variante al puc, ha dato parere negativo a questa ipotesi. Un'ipotesi, lo ricordo, che può essere solo bypassata dalla decisione del Ministero, andando forse per la prima volta nella storia contro la volontà della Città".
"Non c'è un libro dei sogni condiviso con la Città, ma c'è la volontà di un'intera Città di non sommare inquinamento a inquinamento."