Questo il commento del commissario di Forza Italia La Spezia:
“Lo Spezia, che insieme ai tifosi mi auguro resterà in serie A, è certo che neppure nella prossima stagione comincerà il campionato giocando al Picco – commenta così Nanni Grazzini, già presidente dello Spezia Calcio e attualmente commissario di Forza Italia alla Spezia – ciò che sta succedendo in questi giorni attorno alla vicenda dello stadio Alberto Picco.
E’ un fatto – riprende Grazzini - che sarà solo merito della famiglia Platek se il Picco risorgerà dalle ceneri, situazione in cui versa grazie a un progetto commissionato da Peracchini e pagato dagli spezzini. Il primo cittadino ha operato senza confrontarsi con la società e i suoi dirigenti e questo è il risultato. Ho ascoltato in streaming la commissione consiliare di ieri e sono rimasto basito dall’assenza del sindaco e da come l’opposizione abbia letteralmente schiacciato la maggioranza nell’ imbarazzo dell’assessore Piaggi e dell’Ingegner Canetti, costretti ad arrampicarsi sugli specchi per difendere l’operato dell’amministrazione sotto il fuoco di domande dei commissari.
La figura di Peracchini mi ricorda sempre più quella del Coniglio Mannaro, appellativo con cui veniva chiamato un noto politico della prima repubblica. Come lui fa il duro quando è solo in televisione e nei comunicati mandati ai giornali, che afferma di non leggere, salvo rifiutare il confronto con i rappresentanti dei cittadini non partecipando alla commissione in cui si parla dello stadio. Io, che invece i giornali li leggo, apprendo oggi che il sindaco è ritornato al suo vecchio amore sportivo è ha inforcato la bicicletta dove, se non ricordo male, il suo palmares giovanile non brillava particolarmente. Per come stanno le cose e per come appare ormai palese a tutta la città, vedo il primo cittadino in grande difficoltà.
Visto che sta cercando di cavalcare i successi di uno Spezia che dimostra di essere un purosangue, tra un anno sarà costretto a darsi all’ippica, un’attività pericolosa, che lo porterà ad essere disarcionato politicamente. Il dato ormai evidente è che Peracchini non è più un punto di riferimento: non lo è per gran parte dei partiti alleati, non lo è per gran parte dei cittadini che lo hanno votato, non lo è per lo Spezia Calcio, in quanto continua a perseverare una sua visibilità mediatica spingendo un progetto che non ha condiviso. Invito il sindaco a mettersi a disposizione della proprietà dello Spezia, che ha deciso di investire in modo cospicuo così da mettere qui solide radici per guardare con serenità al futuro, al di là dei singoli campionati, invece di cerca costantemente di utilizzare l’immagine delle Aquile per fini elettorali. Conclude Grazzini - Peracchini è ormai un uomo solo al comando ma la sua maglia è arancione e non bianco celeste come quella del Campionissimo, non è Fausto Coppi e neppure Franco Bitossi che ha portato quella tricolore da campione d’Italia, tutt’al più potrà ambire alla maglia nera che indossava l’ultimo in classifica al Giro".