"Anche nella nostra regione la campagna di vaccinazione è entrata nel vivo con la chiamata dei cittadini ultraottantenni ma sono emerse subito troppe criticità e disservizi di carattere organizzativo.
Innanzitutto la nostra regione risulta ad oggi la penultima tra tutte le regioni italiane per somministrazione dei vaccini e il presidente Toti ha dichiarato che a lui non interessano le classifiche. Purtroppo però ai cittadini, ed in particolare alle persone più fragili ed agli anziani, questa situazione preoccupa eccome e si sono chiesti in tantissimi come mai siamo sempre la cenerentola in termini di organizzazione sanitaria.
Si è creato inoltre uno stato di particolare confusione nella macchina organizzativa della Asl spezzina che perdura tuttora. Moltissimi anziani hanno risposto al modulo informativo per accedere alla vaccinazione e poi sono rimasti in attesa di una chiamata da parte di Asl che non è arrivata. Altri si sono rivolti per giorni al CUP senza ottenere risposte, neanche peraltro per la prenotazione di esami di routine. L’Asl non ha reso nota poi la possibilità di prenotarsi tramite il portale telematico ma diverse persone ci sono riuscite, scavalcando di fatto tanti anziani ignari di tale opportunità o comunque non in grado di collegarsi via internet. Si è creata una situazione di inaccettabile disparità di trattamento ed oggi vi sono ultraottantenni già vaccinati ed altri cui è stata prenotata la dose addirittura per il mese di giugno. E Toti ha ancora il coraggio di ribadire che entro maggio tutti gli anziani liguri saranno vaccinati: alla Spezia sicuramente no!
Come forze progressiste non possiamo non denunciare il caos organizzativo in cui è precipitata la campagna di vaccinazione almeno nella nostra provincia, affiancando la giusta protesta dei sindacati e dei tantissimi cittadini che quotidianamente segnalano disservizi e ritardi insopportabili nelle prenotazioni. Vi sono tuttora disfunzioni nel sistema di prenotazione tramite il CUP e la rete delle farmacie, sorgono legittimi dubbi che le squadre di medici ed infermieri addetti alla vaccinazione non siano sufficienti o forse mancano le dosi da somministrare: quesiti che poniamo e che esigono delle risposte.
Chiediamo che sia fatta chiarezza sulle cause di questa disorganizzazione, sulla mancata trasparenza delle procedure, sulla mancata informazione alla cittadinanza. Chiediamo conto di questo al presidente Toti e naturalmente ai responsabili Asl che invitiamo ad un decisivo cambio di passo, avviando prima possibile l’accordo operativo con i medici di famiglia, sin qui totalmente emarginati dall’operazione vaccini. Chiediamo inoltre a Regione, Asl e Comuni di intensificare le attività di somministrazione vaccinale a domicilio per gli anziani non autosufficienti, i soggetti con disabilità e le persone affette da patologie".
Partito Democratico
Articolo Uno
Le Ali la Spezia/lista Sansa
Movimento 5 Stelle
Partito Socialista
Sinistra Italiana
Linea condivisa
Alleanza civica/Avanti Insieme
Rifondazione Comunista
Indipendenti di Sinistra