Dunque, faticosamente (per molti dolorosamente) il 2021 è arrivato.
Tutti ci auguriamo che porti con sé frutti migliori rispetto all'anno precedente.
Per i Sarzanesi certamente ne porterà uno che li riempirà di orgoglio: il centesimo Anniversario dei fatti del 21 luglio 1921. Fra qualche mese infatti sarà trascorso esattamente un secolo da quando i Sarzanesi - unici in Italia insieme ai Parmigiani dell'Oltretorrente - unitamente ad un eroico drappello lealista di Carabinieri, si opposero in armi alla marmaglia fascista accorsa in treno per liberare con la forza un criminale rinchiuso nel carcere della Cittadella e la dispersero.
Si tratta di un rarissimo episodio di opposizione popolare ai soprusi del Fascismo dilagante, ricordato in tutti i manuali di storia e la cui perpetuata notorietà rappresenta - nel nostro Paese - un positivo tratto distintivo del 'carattere' di Sarzana, non meno di quanto lo rappresentino - mescolando sacro e profano - l'eredità di Luni, la devozione al Preziosissimo Sangue, il Crocifisso di Mastro Guglielmo, la pace firmata da Dante, i natali dati a Papa Niccolò V, la cittadinanza sarzanese dei Bonaparte, il Festival della Mente, il Sarzana Opera Festival...
È dunque augurabile che l'Amministrazione Comunale si disponga fin d'ora ad organizzare - per il prossimo 21 luglio - un ventaglio di iniziative destinate ad onorare adeguatamente quella gloriosa pagina della storia cittadina.
Le forme possono essere diverse e concorrenti: un convegno nazionale di studi; una rievocazione storica; la proiezione in tutte le scuole del film 'Nella città perduta di Sarzana' che ripercorre quelle vicende; la riedizione e divulgazione del volume " La Caporetto del Fascismo" del compianto Pino Meneghini e magari anche de "L'eccidio di Sarzana" di Giuseppe Gregori, pubblicato nel 1931 dal Regime, nel quale gli aggressori squadristi sono descritti come le vittime e i Sarzanesi come brutali carnefici a causa di tare genetico-ambientali...
Sarebbe possibile inoltre ricordare, con un convegno di studi, una borsa di studio, una intitolazione meno avara rispetto a quella dello slargo davanti al Vecchio Mercato, la figura di Pietro Arnaldo Terzi, sindaco della Città nel 1921, che - a causa del suo eroico impegno al fianco dei concittadini in quella circostanza - subì più tardi l'esilio, l'arresto, la deportazione all'estero, il campo di concentramento e l'ospedale psichiatrico, dove morì.
Forse sarebbe il caso che l'Amministrazione Comunale costituisse fin d'ora un agile comitato organizzatore, in cui siano presenti una rappresentanza delle forze politiche democratiche, dell'Anpi, delle Forze Armate, dei Dirigenti degli istituti scolastici cittadini, di storici e studiosi cittadini, che possa al più presto progettare una serie di iniziative - non limitate alla giornata del 21 luglio -con le quali commemorare degnamente i fatti e i protagonisti di quei memorabili avvenimenti di cento anni fa.
Francesca Castagna
Vicesegretario PD Sarzana