Infatti noi non ci siamo mai opposti, e non da oggi, alla pratica del dragaggio, laddove essa è pertinente anche dal punto di vista del significato lessicale, cioè nel tratto navigabile del fiume dove essa è consequenziale alle funzioni nautiche dello stesso. D'altronde la funzione di mitigazione del dragaggio ai problemi del tratto terminale non l'abbiamo mai negata, anche se è chiaro che mitigazione non vuol dire soluzione.
Ci siamo invece sempre opposti all'escavazione generalizzata del fiume, o alla rimozione di sovralluvionamenti che non fossero reali, e non ci sembra che le dichiarazioni del Ministro vadano in questo senso, e ciò ci conforta. Anzi accogliamo con favore la disponibilità del Ministro a ridiscute la procedura delle Ordinanze e anche il merito, cosa che consideriamo un passo avanti nella soluzione del complicato e multiforme problema del dissesto idrogeologico nel bacino del Magra.
Quanto alla Legge riproposta dal Ministro sulla vendita a compensazione di parte del materiale eventualmente dragato, manteniamo la nostra perplessità, visto che la reintroduzione del lucro nella gestione degli alvei fluviali riaprirebbe scenari inquietanti. Comunque sulla conversione della proposta di Legge è a questo punto sovrano il Parlamento, da cui ci aspettiamo, nel corso della discussione nelle commissioni competenti, risposte che ci rassicurino da tali dubbi.
Il Vicepresidente di Legambiente Liguria Stefano Sarti
Il Presidente del Circolo "Valdimagra" di Legambiente Alessandro Poletti